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Roma, negli ospedali nomine congelate dai veti incrociati

di Maria Elena Perrero |7 Febbraio 2011 15:30

ROMA – Nomine bloccate al San Camillo-Forlanini e al policlinico Umberto I di Roma, due dei maggiori ospedali della capitale. I posti lasciati vacanti l’estate scorsa dai manager di centrosinistra non sono ancora stati occupati, se non da commissari straordinari o d direttori “facenti funzioni”.

L’attività di programmazione e riorganizzazione, scrive Francesco Di Frischia sul Corriere della Sera, è del tutto ferma, bloccata, fanno sapere dal palazzo della Regione, dai “veti incrociati della maggioranza di centrodestra”.

Al concorso dello scorso settembre per scegliere i candidati a guidare Asl e ospedali in 480 ce l’avevano fatta.E tra loro, sottolinea il Corriere della Sera, di sicuro in molti andrebbero ad occupare le poltrone per cui s prendono 150mila euro l’anno, più eventuali bonus d 40-50mila euro.

Il Policlinico avrebbe bisogno di lavori di ristrutturazione, ma i fondi pubblici sono bloccati da anni. L’ex direttore generale, Ubaldo Montaguti, ha lasciato il 31 luglio del 20101: da allora è stato nominato commissario straordinario per 90 giorni Dino Cosi. Poi c’è stato Carmine Cavallotti, direttore generale “facente funzione”. Il 28 gennaio il rettore della Sapienza Luigi Frati ha nominato Antonio Capparelli nuovo commissario straordinario.

Storia simile al San Camillo-Forlanini. Il chirurgo Massimo Martelli è stato commissario per 90 giorni, poi gli è succeduto Antonio Gilberto in qualità di direttore generale facente funzioni. Ma di tutti i progetti che Martelli ha presentato in Regione, sottolinea il Corriere, non ne è stato approvato neppure uno, anche se alcuni avrebbero fatto risparmiare diversi milioni di euro in un anno.

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