ROMA – Dieci commissariati su 29 della Polizia di Roma sono sotto sfratto esecutivo, perché è scaduto il contratto d’affitto o perché la Prefettura ha smesso di pagare i proprietari di sedi e alloggi.
Spiega Thomas Mackinson sul Fatto quotidiano:
Come al Flaminio Nuovo, dove una sessantina di agenti presidiano 14 comuni della Provincia e la Cassia, strada maestra dell’ingresso nella Capitale. Con lo Stato moroso la proprietà non mette mano alla struttura da anni, ragion per cui la 626 lì non è mai entrata. Le foto non rendono l’odore di muffa che gli agenti tentano di eliminare areando i locali. Gli scarichi delle turche non funzionano, tocca versarci acqua a secchiate. Un cartello sotto lo scaldabagno avverte: “Non accedere, perdita d’acqua. Pericolo”. Il riscaldamento scalda giusto il commissariato mentre sopra, negli alloggi, la 125 di corrente impedisce di attaccare stufette. Potrebbero causare il blackout, sarebbero guai. Chissà quanti, guardandosi intorno, avranno pensato di sfilarsi il casco. Anche perché qui, il 31 dicembre, si sgombera. E sarà poliziotti che sfrattano altri poliziotti, roba mai vista.
Non si tratta di un’emergenza improvvisa:
Il problema delle sedi e degli alloggi era noto da tempo ed è esploso alla fine dell’anno scorso con l’arrivo di 455 agenti di rinforzo motivato da esigenze di ordine pubblico della Capitale. I 2.064 posti letto per le forze di polizia erano pieni. Alcuni hanno preso il posto di colleghi anziani che li detenevano per problemi economici o familiari, altri sono stati sparsi tra San Lorenzo e Nomentano. Duecento sono finiti alla Scuola dei Vigili del Fuoco delle Capannelle, che chiude di notte e non ha un’armeria: per un mese si sono spostati per le strade di Roma senza l’arma d’ordinanza. Altri 78 sono stati alloggiati in tre alberghi. “Abbiamo speso 35 mila euro per i pernottamenti, molto meno dei costi che avevamo preventivato”, spiega Pasquale Fiocco, dirigente dell’Ufficio tecnico logistico della Questura di Roma.
Se gli agenti in strada sono senza un letto, ci sono dirigenti ed ex funzionari che occupano abusivamente alloggi individuali e di servizio nel centro di Roma:
“Nessuno riesce a sfrattarli. FECE SCALPORE LA DENUNCIA dei sindacati di una cinquantina di appartamenti dell’amministrazione degli Interni assegnati a canoni stracciati (se non gratis) a persone ormai senza titolo, pensionati, ex mogli, figli e parenti vari. Non se n’è più saputo nulla. Su input della Questura, invece, è partita la verifica sui 95 alloggi individuali di propria competenza e anche qui, va detto, non sono mancate sorprese: su 35 appartamenti in via Trionfale, zona Prati, 28 sono risultati occupati da titolari ormai in pensione o trasferiti altrove. Qualcuno era abusivo da dieci anni. A settembre il questore ha firmato 9 procedure di sfratto, nessuna è stata eseguita. Altri 10 abusivi sono nei 60 alloggi di servizio, assegnati a titolo gratuito, al Celio, Esquilino, Tuscolano e nei distaccamenti periferici. “Da anni denunciamo queste iniquità – spiega Filippo Bertolami, segretario regionale ANIP – Italia Sicura – Gli alloggi dorati per i dirigenti del Dipartimento della P. S., con retribuzioni a 5 zeri dovrebbero essere trasformati in alloggi collettivi e assegnati a chi, per 1. 300 euro al mese, ogni giorno rischia la pelle”. Anche una volta recuperati, però, non basteranno a garantire una sistemazione decorosa agli agenti.
Le contromosse? Nulla di impossibile:
Il problema era emerso anche in campagna elettorale, col candidato Ignazio Marino che proponeva di utilizzare 19 immobili dell’amministrazione vuoti. La Questura sta stringendo i primi accordi: il commissariato Casilino, pure sotto sfratto, ha traslocato nell’ex motorizzazione. Altre soluzioni sono allo studio, ma anche così non se ne verrà a capo. Lo Stato, dalla sua, ci mette poco o nulla: nella legge di bilancio 2012 era previsto un contributo di 11,7 milioni per costruire nuovi alloggi per il personale di polizia. Nelle variazioni 2013 erano già spariti.
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