ROMA – Quando Andrea si uccise, a soli 15 anni, i giornali si affrettarono a dire che di mezzo c’era l’omofobia e il bullismo. Quell’adolescente romano amava infatti indossare, in qualche occasione, abiti eccentrici, anche da donna. Che fosse gay o no, a scuola probabilmente qualcuno lo aveva preso in giro.
Ma a quanto pare all’origine di quel gesto non c’è l’omofobia o le prese in giro dei compagni, che ci siano state o no. Ma “un fatto intimo“. Per ora dagli inquirenti non trapela di più. Chi sta indagando ha vagliato alcuni social network che il ragazzo frequentava e ha interrogato i familiari per capire più chiaramente cosa possa aver indotto un ragazzino vivace e socievole a uccidersi.