ROMA – Reati in calo a Roma: lo dice la Questura, lo scrive l’Ansa, lo strombazzano i giornaloni come un grande successo (di Marino? di Tronca?) mentre il Messaggero sottolinea che questo non cancella la paura dei cittadini. Quello che nessuno mette in evidenza (praticamente nessuno ci titola) è che calano le denunce, che non vuol dire che calano i reati necessariamente. Basta essere entrati almeno una volta in un commissariato per capire come è facile essere scoraggiati: funzionari che ti ascoltano controvoglia, addirittura qualche agente che ti sconsiglia di denunciare (“Ne è sicuro? Lo sa quanto tempo ci vuole? E poi rischia di non vedere risolto niente”).
Secondo i dati sulla sicurezza nel 2015 resi noti dal Questore di Roma Nicolò D’Angelo, i delitti nella capitale e in provincia sono diminuiti di oltre il 30% a dicembre rispetto al 2014, e del 12,54% nell’intero anno e questo gran parte grazie alle misure anti-terrorismo e per l’Anno Santo. La notte di Capodanno, cinema e teatri pieni e spettatori più che raddoppiati al Concertone al Circo Massimo, ha sottolineato il questore Nicolò D’Angelo. Nel complesso sono aumentati del 10% gli arresti e calate del 7,1% le denunce.
“Resta alta la percezione di insicurezza nei cittadini”, ha detto D’Angelo, per il quale cambiarla è “una grande sfida, fatto salvo che viviamo in un momento storico particolare”. Gli omicidi sono calati del 43,75% nel 2015, le rapine del 17,67%, le violenze sessuali del 22%, i furti del 12,81%”. La tendenza è alla flessione per quasi tutti i reati. Nel confronto tra dicembre 2014 e dicembre 2015 gli omicidi sono calati del 42,8% e i furti del 30,1%, frutto dell’effetto Giubileo specie sui cosiddetti reati predatori, che raggiungevano dei picchi nel periodo delle feste di Natale.
E invece i 400-500 uomini delle forze dell’ordine in più schierati a Roma, le 50 pattuglie in più nell’arco delle 24 ore, i controlli rafforzati non solo per gli eventi dell’Anno Santo Straordinario hanno portato a un netto calo. “Siamo abbastanza soddisfatti”, ha affermato D’Angelo, promettendo che “l’attenzione resterà alta per tutto il Giubileo”. Tra le misure prese per cercare di aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini il questore ha citato l’accensione dei lampeggianti da parte delle pattuglie delle forze dell’ordine dopo il tramonto.
“Grossi risultati” sono stati ottenuti, secondo il questore, nella gestione delle manifestazioni sindacali, studentesche o politiche. Con la direttiva firmata dal prefetto Franco Gabrielli che consente solo i cortei nazionali e di una certa consistenza gli stessi sono calati di oltre il 27% nel secondo semestre 2015 (da 40 del primo semestre a 29). Tutto grazie al dialogo e alla mediazione, ha detto D’Angelo.
“Non c’è stata alcuna compressione del diritto di manifestare – ancora il questore -, ma il miglior modo è la manifestazione statica. Dove necessario è stato applicato il divieto”. Un discorso a parte per stadio e ultrà. In controtendenza i Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive) inflitti dal questore, aumentati del 275%, quasi quadruplicati. La decisione del prefetto di dividere per motivi di sicurezza le curve dell’Olimpico con barriere mobili è stata avversata da ampi settori del tifo organizzato. Risultato, un calo del 13% degli spettatori della Lazio e di ben il 39% di quelli della Roma. “Dialogo con i club – così D’Angelo -, ma nella legalità”.