Roma rifiuti: topi e blatte sotto casa, condomini triplicano disinfestazione

Roma rifiuti: topi e blatte sotto casa e per strada, condomini triplicano disinfestazione
Topi per strada a Roma (foto d’archivio Ansa)

ROMA – A Roma è boom di topi d’appartamento. Ma il fatto che non si tratti dei soliti furti nelle abitazioni è di magra consolazione per i cittadini della Capitale. I topi che s’infilano oggi nei loro cortili e nelle loro case sono quelli che a Roma hanno un nome tutt’altro che ripetibile, meglio noti come ratti. Mai così tanti come negli ultimi mesi, come anche blatte, scarafaggi e altri simpatici amici che nei mesi estivi hanno fatto triplicare le richieste di disinfestazione nella Città Eterna.

I numeri arrivano dall’Associazione Amministratori di condominio: le richieste di bonifica sono schizzate a quota 12mila da una media di 4mila nel periodo estivo. “Il 60% dei condomìni ha chiesto un intervento, il triplo rispetto al solito”, spiega Rossana De Angelis, presidente dell’Anaci di Roma che arruola 900 amministratori, ognuno dei quali gestisce circa 20-25 stabili. Numeri che si traducono in spesa per i condòmini che, dopo la Tari tra le più alte d’Italia (più che a Roma si paga solo a Napoli), devono mettere mano al portafogli per saldare i disinfestatori. Che di solito hanno costi non esattamente indifferenti.

Colpa della Natura, quella con la ‘N’ maiuscola, certo. Ratti e scarafaggi sono tra le specie più infestanti e resistenti che il nostro Pianeta conosca, ma colpa anche e soprattutto di chi Roma amministra. Ratti e blatte esistono infatti sin dai tempi di Romolo e anche prima, ma il boom di questi mesi ha una spiegazione ben precisa, spiegazione che si può letteralmente osservare guardando i cassonetti della Capitale. Cassonetti che da mesi strabordano a causa di una raccolta a volte inesistente e assolutamente insoddisfacente e insufficiente e cassonetti, che per le simpatiche specie citate, sono sinonimo di cibo. E con tutta quest’abbondanza topi, scarafaggi e altri ameni animali, come anche i gabbiani, è inevitabile che si moltiplichino.

Più cibo uguale più cuccioli è infatti un’equazione valida pressoché ovunque e per tutti in natura. Così a Roma nei mesi della grande crisi dell’immondizia c’è stato anche il boom delle presenze sgradite e delle richieste di disinfestazione. Con il picco dell’emergenza registrato tra giugno e luglio, poi la città ha tirato il fiato ad agosto, ma appena finite le vacanze, col rientro di tanti romani, è tornata anche la crisi. Crisi che non sembra pronta ad essere risolta visto che l’ordinanza della Regione che da tre mesi obbliga tutti gli impianti del Lazio ad accettare gli scarti della Capitale, unica valvola di sfogo per limitare i danni, sarà sì rinnovata, ma solo per 2 settimane e non fino al 2020 come era stato previsto inizialmente.

Se i condomini stanno male, allo stesso modo se la passano anche le scuole. Dopo l’allarme del Garante dell’Infanzia del Lazio, la sindaca Virginia Raggi ha ammesso l’esistenza di “criticità igieniche” davanti agli istituti e ha accettato l’idea di creare un Tavolo ad hoc per tutelare i bambini, costretti in tante zone dell’Urbe a schivare i mucchi d’immondizia prima di entrare in classe. Nel frattempo, per i romani che ancora non ce l’hanno, è forse ora di farsi un gatto. Almeno i topi troveranno qualcuno a vigilare sulla casa.

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