Solitamente a 95 anni si è già da lungo tempo in pensione… se si ha la fortuna di essere ancora in vita. Invece M.A.C., originaria di Potenza, classe 1915, dal 2005 risultava essere legale rappresentante di una Srl romana molto nota.
In data 18 febbraio 2008 il primo avviso di garanzia, da parte della Procura di Roma, alla nonnina allora 94enne perché aveva «evaso i versamenti Inps per i propri dipendenti per circa 12.000,00 Euro» Nel maggio 2009 arriva il decreto di rinvio a giudizio: udienza fissata al 21 ottobre 2009 ore 9 davanti il Tribunale di Roma, aula 10.
L’imputata non si presenta in udienza, cosa abbastanza diffusa per gli imputati, se non fosse per l’età molto avanzata della donna. I difensori della nonnina – gli avvocati Giacinto Canzona ed Anna Orecchioni (due vecchie conoscenze di Blitz) – rappresentano subito al Giudice che già da molto tempo che non hanno contatti con l’anziana Signora. Il Magistrato decide allora di osservare attentamente le carte processuali relative alle notifiche e… la “macabra” scoperta : su una notifica di circa un anno prima il portiere dello stabile della donna aveva già dichiarato all’Ufficiale Giudiziario che la stessa era deceduta.
Udienza rinviata al 11 novembre 2009 per acquisizione del certificato di morte. Una “svista” che avrebbe potuto portare alla condanna di un morto, e non sarebbe forse la prima volta che succede nelle affollate aule d’udienza penale. Chissà pero che tutto il fatto non sia una bufala…