Roma, rom tentano di rapire bimbo a Tor Tre Teste. Arrestato : “E’ mio figlio”

Roma, rom tentano di rapire bimbo a Tor Tre Teste. Arrestato : "E' mio figlio"
Roma, rom tentano di rapire bimbo a Tor Tre Teste. Arrestato : “E’ mio figlio”

ROMA – Hanno tentato di rapire un bimbo di otto mesi mentre era insieme al fratellino nel cortile di casa a Tor Tre Teste, Roma. Ma non si tratterebbe di un semplice rapimento e basta, scrivono Marco De Risi e Raffaella Troili sul Messaggero. Forse si è trattato di una faida tra rom, di vecchi rancori, di una paternità non riconosciuta.

A denunciare il tentato rapimento era stata la mamma del piccolo, rom anche lei come la coppia arrestata in flagrante mentre cercava di fuggire su un furgone con il bimbo.

Scrive il Messaggero:

“Avvertita dal figlio maggiore, la madre è accorsa giù con il compagno. Ne è nata una lite tre le due coppie, lei spaventata ha pensato subito di chiamare il 113, alla fine il rapitore ha lasciato stare il bambino ma prima di andar via ecco la minaccia: «Tanto tornerò a prenderlo con gli altri miei sei figli. La prossima volta, vi sparo in testa a tutti e due».

I due rom si sono allontanati a bordo di un furgone bianco con un braccio meccanico rosso facilmente riconoscibile e sono stati rintracciati poco dopo dalla polizia nel campo di via Salviati. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. I due, Vitez S. di 42 anni e Zumra A. di 47, sono stati arrestati per violazione di domicilio. Sono accusati del tentativo di sequestro di persona.

Ma il colpo di scena c’è stato quando l’uomo arrestato ha detto alla polizia di essere il padre del bimbo che aveva tentato di rapire, e che, ha detto, sarebbe nato da una precedente relazione. Inoltre ha detto che

“con la madre si conosceva da tempo avendo soggiornato per qualche mese nello stesso stabile occupato dove la famiglia del piccolo ha vissuto per un periodo. Circostanza confermata anche dalla donna che però ha negato ogni contatto con quell’uomo, precisando che era già incinta al quarto mese quando hanno diviso lo stesso caseggiato, ma non lo stesso tetto. La polizia ha già effettuato tutte le verifiche sul nucleo familiare attraverso stati di famiglia e certificati di nascita.

Piuttosto un altro particolare può essere importante per le indagini: la donna a 12 anni ha rotto con la famiglia rom d’origine, sposando un manovale italiano da cui ha già avuto due figli e un altro è in arrivo. E anche questo suo comportamento può aver scatenato la vendetta dei familiari del vicino campo rom, che proprio in questi giorni è messo all’indice dagli abitanti di Tor Sapienza.

Gli investigatori non escludono nessuna pista, resta l’accusa di tentato rapimento ma tra le ipotesi da accertare quella della faida tra famiglie e anche quella che l’uomo rivendichi diritti di paternità sul neonato. La donna nega ogni tipo di amicizia con l’arrestato, al quale non resta se proprio è certo di quel che dice, provare a chiedere il test del dna. Intanto resta in carcere insieme alla complice”.

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