Roma: saluti fascisti al liceo Socrate. La preside minimizza: "Goliardata" Roma: saluti fascisti al liceo Socrate. La preside minimizza: "Goliardata"

Roma: saluti fascisti al liceo Socrate. La preside minimizza: “Ridevano, non è reato”

Roma: saluti fascisti al liceo Socrate. La preside minimizza: "Goliardata"
Roma: saluti fascisti al liceo Socrate. La preside minimizza: “Goliardata”

ROMA – “Un atto goliardico. Ridevano, non è reato”. Così la preside di un liceo romano ha definito il saluto fascista di alcuni studenti, immortalato da una foto di classe, non prendendo provvedimenti. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Lo denunciano alcuni studenti del Liceo Socrate. La dirigente avrebbe anche prodotto la sentenza della Cassazione nella quale si inquadra il saluto fascista come “libertà di espressione” se questo è “commemorativo e non violento”.

La preside, in una lettera al consiglio di classe e ai rappresentanti degli studenti e dei genitori, dà questa interpretazione: “Ho parlato con la classe e i presenti hanno sottolineato il carattere goliardico della vicenda” cioè “il saluto era stato fatto per puro intento giocoso. Ho fatto riflettere sull’inopportunità del gesto, mi sono rivolta poi direttamente all’ufficio ispettivo e vi trasmetto quanto ho imparato», ovvero «il saluto fascista non è reato se è commemorativo e non violento in tal senso va inquadrato”.

A sollevare il caso è un gruppo di studenti, «antifascisti», del liceo romano di Garbatella che puntano il dito: «Siamo preoccupati ed attoniti. Più che la rabbia e l’indignazione, già protagoniste delle nostre proteste passate contro l’operato della dirigente, le sole cose che ci prendono il cuore in queste ore sono lo sgomento e la paura. Il 4 giugno 2018 un pubblico ufficiale, rappresentante delle Istituzioni, coordinatore delle attività educative di una scuola pubblica, ha permesso che si facesse il saluto fascista in una foto di classe perché in posa e sorridenti e perché libertà costituzionale d’espressione e manifestazione. E’ successo davvero, e ci mette paura».

La preside, che contattata dall’ANSA non ha voluto commentare nulla, nella lettera cita una decisione della Corte di Cassazione, sentenza 8108/2018, e «l’assoluzione definitiva di due manifestanti che durante una commemorazione organizzata a Milano nel 2014 da appartenenti al partito Fratelli d’Italia avevano alzato il braccio destro rispondendo alla ‘chiamata del presente0 ed effettuando il saluto romano…Da tale sentenza», secondo la preside, «deriva che, visto che i ragazzi erano sorridenti e in posa, non avevano dunque volontà di violenza, né hanno testimoniato la volontà di ricostruzione di organizzazioni fasciste».

La conclusione è che «non sussistono i presupposti per effettuare un consiglio straordinario e si potrà parlare della vicenda in sede di scrutinio». Tra le reazioni politiche quella di Amedeo Ciaccheri, candidato alla presidenza del municipio di Garbatella: «Inammissibile il comportamento della preside. Non bisogna mai abbassare l’attenzione di fronte a simili episodi».

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