Azione a sorpresa dell’Onda. Gli studenti, dopo essere arrivati in piazza della Repubblica e dopo i primi scontri, hanno cominciato a correre all’impazzata verso via XX Settembre, dove si trova il ministero dell’Economia. Gli universitari hanno deciso così di evitare il blocco della Polizia che li aspettava all’inizio di via Nazionale. Non appena gli studenti hanno cominciato a correre, la polizia li ha rincorsi. Ora l’Onda è quasi arrivata su via XX Settembre: la polizia sta presidiano il palazzo del ministero e ha chiesto al personale del dicastero di chiudere i portoni di accesso alla struttura.
«Dimissioni, dimissioni» gridano i ragazzi dell’Onda sotto il ministero di Giulio Tremonti, contro cui sono stati intonato cori di protesta ed insulti. «Siamo in presidio» grida qualcuno dal megafono. «Oggi noi abbiamo respinto i blocchi – gridano dal megafono – per riprenderci il nostro futuro. Siamo centinaia». E ancora «noi la crisi non la paghiamo» gridano in coro i manifestanti, «Roma libera».
Le forze dell’ordine, impegnate nella gestione dell’ordine pubblico legato al corteo degli studenti dell’Onda, hanno presidiato in particolare i ministeri dell’Economia e della Difesa, ma anche l’ambasciata americana di via Veneto, e piazza Colonna.
Decine di migliaia i manifestanti, tra cui lavoratori delle università, della scuola, dipendenti di accademie e conservatori, per chiedere più risorse in Finanziaria per i contratti e contro il precariato. Bandiere rosse, cappellini rossi e tanti palloncini colorati della Flc Cgil sventolano sotto il sole. Secondo il sindacato 100mila persone hanno aderito alla manifestazione a Roma; a Milano sono sfilati in 70mila, a Napoli in 10mila, a Bologna in 20mila, a Reggio Emilia in 10mila e a Modena in 5mila. A Milano i cortei di studenti e operai si sono incrociati a Piazza Fontana (domani sono 40 anni dalla strage fascista ndr.): si sono uditi cori inneggianti al cardinal Tettamanzi, recentemente attaccato dalla Lega.