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Roma, “venerdì 30 cm di neve”. Altra figuraccia per Alemanno?

di Elisa D'Alto |9 Febbraio 2012 13:35

Gianni Alemanno

ROMA –  Catene obbligatorie, presidi sul Raccordo, scuole chiuse: ci prova il sindaco di Roma Gianni Alemanno a evitare un’altra figuraccia causa neve. E lo sforzo è iniziato sfoderando un bel sorriso durante la riunione con il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, al centro della polemica, la scorsa settimana, sulle previsioni meteo a dire del sindaco incomplete. E poi, misure preventive da grande emergenza: scuole chiuse, uffici pubblici serrati, catene obbligatorie, presidi sul Raccordo per evitare blocchi. Ma a ben vedere i punti critici non mancano.

Punto primo: gli automobilisti saranno obbligati a girare con le catene a bordo e usarle in caso di neve. Peccato che i romani non abbiano dimestichezza con questo tipo di articolo e la prova su strada potrebbe rivelare brutte sorprese. Sconsigliato, dallo stesso Alemanno l’uso della macchina, cosa faranno allora i lavoratori venerdì mattina? Si affolleranno su autobus e metro. Ma lo stesso sindaco ha garantito solo “la metà” degli autobus. Il che equivale alla garanzia di un nuovo blocco. Provare con un taxi? Potrebbe non essere la soluzione perché al momento il Comune sta “aiutando” i tassisti a reperire le catene perché molti ne sono sprovvisti. Per quanto riguarda le scuole il sindaco si limita a “sperare” che lunedì vengano riaperte, mentre un’apposita ordinanza del prefetto chiarirà quali uffici pubblici saranno aperti, in barba al divieto quindi.

In compenso il sale sulle strade principali verrà sparso da giovedì sera, mentre in “130 postazioni strategiche” compariranno i preziosissimi mezzi spalaneve. “I mezzi a disposizione per fronteggiare l’emergenza, tra spalanevce, bobcat e spargisale, sono 250″, si legge in un comunicato. Basterà?

Intanto il primo risultato è l’armistizio Alemanno-Gabrielli. Si sono incontrati giovedì mattina per decidere il da farsi, riunione anticipata e scandita da appositi comunicati stampa. ”Ora io e Franco Gabrielli collaboriamo”, ha detto il sindaco che però ha precisato: ”Nessun passo indietro da parte di entrambi sulla lettura su ciò che è successo la scorsa settimana”. Alemanno ha anche precisato che a favorire l’incontro tra le due parti è stato nientemeno che l’uomo delle grandi trattative: Gianni Letta. Per ben disporre i due è stato necessario colui che, ai tempi del bunga-bunga, mediava tra Berlusconi e la Santa sede. Non solo, con notevole sforzo di precisione Alemanno specifica anche che secondo la Protezione civile venerdì a Roma sono previsti 30 centimetri di neve. Come dire: sarà un eccesso di prudenza ma meglio chiarire in anticipo cosa ha detto Gabrielli.

Scuole chiuse quindi, così come gli uffici pubblici sia venerdì che sabato.  ”L’emergenza maltempo, considerate le previsioni della Protezione civile nazionale, rientrerà sabato in giornata. Speriamo di riaprire le scuole lunedì”, ha detto il sindaco. Le scuole a Roma sono state chiuse fin ad ora quattro giorni che saliranno a sei con la nuova ordinanza.

Il sindaco ha disposto anche più presidi e mezzi Anas sul Grande raccordo anulare per evitare blocchi e ingorghi nel corso dell’emergenza. Automobilisti obbligati, dalle 6 di venerdì a mezzanotte di sabato, a tenere le catene a bordo. Da usare, secondo l’indicazione del primo cittadino, solo se e quando inizierà a nevicare. ”Evitare spostamenti non necessari domani e sabato”, specifica Alemanno.

In molti rinunceranno alla macchina, ma i bus viaggeranno a regime ridotto. Solo metà, secondo la stessa ammissione del sindaco: ”Per questa emergenza maltempo garantiremo la metà dei bus a disposizione: 866 su 1700. Stiamo fornendo gomme termiche al trasporto pubblico, le metro A e B funzioneranno, i taxi scioglieranno i turni. Il Comune sta aiutando i tassisti anche nel reperire catene da neve ”perché in molti non ne sono dotati”, ha aggiunto Alemanno.

Mancano poche ore alla grande prova: ce la farà Alemanno a evitare la figuraccia? La chiosa più brillante alla vicenda la fornisce uno che dovrebbe sostenerlo, il Responsabile Giancarlo Lehner: “Mussolini, fascista sapido ed efficiente, riuscì a far partire ed arrivare i treni in orario. Alemanno, insipido ed insufficiente, pratica il ritardo militante. Che dire? Proprio come le mezze stagioni: non ci sono più i fascisti di una volta”.

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