Roma. Selex vince l’appalto da 15 mln per Tetra. I sospetti del Pd

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Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Foto LaPresse)

ROMA – Solo la società Selex ha partecipato all’appalto di 15 milioni di euro per l’installazione della rete digitale Tetra nel Comune di Roma. Il quotidiano Repubblica riporta i timori del consigliere del Pd Massimiliano Valeriani, che lo ritiene un appalto “sospetto”. L’assessore Enrico Cavallari ha però sottolineato nella riunione della giunta del 16 marzo: “Le gare nel settore informatico sono troppo importanti e delicate, è necessario che le gestisca io”. Valeriani chiede però a Gianni Alemanno di fare chiarezza e di spiegare i termini dell’appalto, fatto su invito e non su gara pubblica, ed i costi che raggiungono il triplo di quelli del Veneto per l’installazione della stessa rete in tutta la regione. Inoltre Valeriani ha fatto notare che esiste già una rete Tetra, quella di Acea, che se implementata farebbe risparmiare molto sui 15 milioni previsti.

La rete digitale Tetra servirà per le radiocomunicazioni dei 6.500 vigili urbani di Roma. Il bando emesso a maggio 2011 dal Dipartimento di Risorse Tecnologiche gestito da Cavallari, sostiene Repubblica, sembra essere stato costruito appositamente perché la Selex Sistemi Integrati, società di Finmeccanica,  fosse vincitrice, oltre che unica ditta ad aver risposto all’invito.

Valeriani ha detto a Repubblica: “Non c’è ragione per dotarsi, oltretutto a condizioni tanto onerose, di un sistema tecnologico che a Roma esiste già. L’ha acquistato Acea nel 2010 tramite gara aperta e con base d’asta inferiore a 500mila euro, trenta volte meno del valore fissato dal Campidoglio. Attiva sul territorio comunale, è in grado di rispondere a tutte le necessità della polizia municipale ed eventualmente delle altre aziende comunali”.

Senza contare, come fa notare Repubblica, che la rete a Roma costerebbe il triplo rispetto al Veneto, che ne ha dotato l’intera regione grande 14 volte la superficie della sola Capitale, ed un terzo in più della provincia di Trento, che è 5 volte più grande Roma e più complessa per via dei monti.

L’appalto, spiega Repubblica, chiede l’installazione di 35 stazioni radio base come minimo, un numero che può apparire esagerato se si tiene conto che nell’intera Valle d’Aosta ne sono state necessarie appena 20, mentre in comuni come Palermo o Torino ne sono bastate 6. Sospetta, secondo Repubblica, anche la scelta di affittare edifici privati per l’installazione delle stazioni radio, invece di utilizzare gli edifici pubblici, e dover così pagare anche un affitto sui luoghi.

Non stupisce allora che Valeriani abbia deciso di chiedere al sindaco Alemanno chiarimenti sull’appalto che peserà sul bilancio del Comune ben 15 milioni di euro. Un bilancio, quello della Capitale, fatto di debiti e che porterà ad un rialzo delle tasse per i cittadini, a partire dall’applicazione del massimo rialzo per la Imu introdotta dal governo di Mario Monti.

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