Roma, i topi all’assalto del Campidoglio: dopo cinema e ospedali, invasa la casa del sindaco

ROMA – Il centro storico di Roma è invaso dai topi, meglio dire dai più voraci e muscolari ratti. Hanno invaso i locali degli ospedali (il Sant’Andrea l’ultimo caso), i cinema (il Barberini), ora hanno messo a segno l’assalto finale al Palazzo, dimorano cioè al Campidoglio. Un’ascesa irresistibile, alla lettera: aveva suscitato clamore e spavento la foto di giugno del ratto sulla Cordonata disegnata da Michelangelo: la storica scalinata, non solo simbolicamente, era l’ultimo ostacolo, l’ultimo argine naturale all’invasione.

Ora una colonia di ratti si è stabilita sotto gli uffici dei revisori dei conti, quelli che bollinano le leggi di bilancio dell’amministrazione. La presenza dei topi “espone i lavoratori a un rischio biologico”, ha scritto la Ragioneria generale del Comune, in un documento di cui Il Messaggero è venuto in possesso, del 13 dicembre scorso. “Presso la sede della Ragioneria, in particolare presso l’ufficio del Revisore dei Conti, sono state riscontrate presenze di escrementi di roditori”.

I funzionari cui scherzano su, troppo altro da fare non possono: “Ormai siamo abituati, le pantegane ci fanno compagnia mentre facciamo i calcoli. A furia di sentirci, i topi saranno diventati esperti di bilanci comunali, più di certi politici…”, sorride per non piangere la presidente dell’Organismo di revisione economico-finanziaria del Comune, Federica Tiezzi.

Prenderà nota, si spera, l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari che a Roma di topi non ne ha mai visto l’ombra: “Sono una persona che vive la città, una sopralluoghista, sinceramente devo dire di non avere mai visto un topo nella Capitale. La situazione è assolutamente gestita e la miglioreremo”, assicurava solo qualche mese fa.

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