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Roma, traffico rifiuti al centro Ama di Mostacciano: 13 arresti. Rom prelevavano materiale elettrico e metallico

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Roma, traffico rifiuti al centro Ama di Mostacciano: 13 arresti. Rom prelevavano rifiuti elettrici e metallici

ROMA – Alcuni dipendenti del centro Ama di Mostacciano a Roma sono stati accusati di aver fatto scaricare rifiuti speciali in modo illecito all’interno dell’area, gestita dall’azienda della nettezza urbana. 

Secondo le accuse, alcuni appartenenti alla famiglia rom dei Seidovic prelevavano poi i rifiuti elettrici e metallici e li bruciavano nei campi nomadi per estrarre metalli che venivano poi venduti a centri rottami gestiti da privati tra cui quello di Cisterna di Latina e Ferrauto di Fiumicino.

A scoprire gli illeciti è stata la Dda di Roma. L’inchiesta, nata a seguito di diverse segnalazioni, ha portato tredici persone agli arresti domiciliari e ad obblighi di presentazione quotidiana all’autorità giudiziaria per altre dieci. I 23 sono accusati, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, corruzione, furto aggravato e peculato. Tra loro anche tre dipendenti di Ama che operavano presso il centro di raccolta. I tre ora sono ai domiciliari con l’accusa anche di corruzione e peculato. 

Secondo quanto accertato da carabinieri e polizia locale, la famiglia rom ha realizzato da questa attività illecita nel solo ultimo anno, profitti per circa 52 mila euro. L’indagine, coordinata dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Nunzia D’Elia, era partita anche grazie ad un esposto presentato da un comitato di quartiere di Mostacciano che ha segnalato attività anomale all’interno del centro di raccolta. Gli inquirenti hanno anche accertato che la famiglia rom utilizzava bambini e minori per effettuare la raccolta dei rifiuti.

 

 

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