Roma: la truffa delle “ville fantasma”, 200 vittime ed un affare da 9 milioni

Una rete di ville “fantasma” nella quale sarebbero finite oltre 200 persone per un affare di circa 8-9 milioni di euro. E’ quanto è stato accertato dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria urbanistica dei carabinieri e della Polizia municipale nell’ambito delle indagini della Procura di Roma avviate la scorsa estate. A finire sotto sequestro, stamane, le ”Ville di Massimo”, un’area dove sarebbero dovute sorgere alcune abitazioni, in via Fosso di Dragoncello, a Roma.

Sigilli anche agli uffici della sede della società Consorzio Imprese Srl, al termine di una perquisizione. Il provvedimento è stato disposto dal sostituto procuratore Francesco Ciardi che avviò le indagini in seguito alla denuncia di un uomo che pago’ due appartamenti che non sono mai stati realizzati. L’area sequestrata si estende per oltre 80 mila metri quadrati, sui quali sorgevano diversi manufatti vecchi, e senza copertura.

Diversamente da quanto immaginavano le oltre 200 persone che si erano rivolte al Consorzio Imprese srl, però, commissionando i lavori per le ville “fantasma”, non era stato avviato, sul posto, alcun intervento di edificazione. I clienti truffati avevano commissionato immobili dai 70 ai 100 metri quadrati, sottoponendosi a cospicui versamenti di denaro, per far partire, appunto, i cantieri.

Gli inquirenti hanno perquisito gli uffici e gli appartamenti dei titolari del Consorzio Imprese Srl; secondo quanto si apprende, a carico della società, indagata, non è stata formulata ancora una ipotesi di reato. Del caso si era occupata, nelle settimane scorse, anche la trasmissione televisiva della Rai “Report”.

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