Roma, turista stroncato da infarto al Colosseo: non si trova un defibrillatore

Roma, turista stroncato da infarto al Colosseo: non si trova un defibrillatore
Roma, turista stroncato da infarto al Colosseo: non si trova un defibrillatore

ROMA – Si è sentito male all’improvviso ed è collassato, sotto gli occhi atterriti della moglie e della figlia. E’ finita così la vacanza romana di un turista austriaco, stramazzato al suolo davanti alla metro Colosseo, domenica pomeriggio. Inutili i tentativi di soccorrerlo: in tutta l’area non si trovava un defibrillatore. 

La tragedia si è consumata tra le 14 e le 15, a pochi passi dal Colosseo. Per quasi un’ora l’uomo è rimasto a terra: nonostante i ripetuti massaggi cardiaci il suo cuore non si è più ripreso. Una guida turistica, testimone dell’accaduto, racconta indignata al Messaggero:

“Dopo il primo soccorso di massaggio cardiaco da parte dei militari presenti sul posto, sono intervenuti una donna e un dottore americano, che si trovavano lì in vacanza. È stato lui che mi ha detto di cercare urgentemente un defibrillatore. Ma non ci sono riuscita. Se ci fosse stato un defibrillatore forse si sarebbe salvato. L’ho cercato disperatamente, ma evidentemente non c’è l’obbligo di averne uno nei servizi aperti al pubblico”.

Ha chiesto alla metro, al bar vicino alla stazione, ai presidi mobili interforze. L’ultima spiaggia era il Colosseo: ma neanche lì ha trovato l’apparecchio salva-vita. Eppure, riporta ancora Il Messaggero, appena un anno fa la Soprintendenza di Roma convocò una solenne conferenza stampa, con tanto di dimostrazione pratica, per mostrare i nuovi defibrillatori dati in dotazione al Colosseo:

Tanto che venne annunciato: “Il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione”. Cos’è successo ieri, si chiedono le guide turistiche. Forse sono utilizzabili solo esclusivamente all’interno dell’Anfiteatro Flavio? L’ambulanza è arrivata dopo circa un quarto d’ora dalla chiamata. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione, troppo tardi da quando l’uomo ha cominciato a sentirsi male. Profondamente scossa dalla vicenda, F. B. commenta:

“Non deve più succedere una cosa del genere in un luogo come il Colosseo dove passano ogni giorno, con temperature estive così alte, almeno trenta mila persone. Quest’area deve essere dotata di defibrillatori. Sono disposta anche ad avviare una colletta con le guide turistiche”.

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