roma turiste pagano 430 euro roma turiste pagano 430 euro

Roma, chiuso e poi riaperto il ristorante col conto da 430 euro: multa da 5mila euro solo per la mancia

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La foto della scontrino da 430 euro pubblicata in Rete

ROMA – Due turiste giapponesi hanno pagato 429 euro per un pranzo a base di pesce in un ristorante del centro di Roma. La foto della ricevuta con in bella vista una mancia da 80 euro, è stata pubblicata su Facebook ed ha scatenato gli utenti dei social. 

Quanto accaduto ha allertato anche la polizia locale di Roma che, come racconta il Messaggero in un articolo a firma di Fabio Rossi, ha deciso di fare un controllo al locale che è stato chiuso per alcune ore a causa di alcuni tavolini fuori dal perimetro concesso per l’occupazione di suolo pubblico.

Il ristorante è L’Antico Caffè di Marte e si trova in via di Santo Spirito vicino a Castel Sant’Angelo. Secondo i vigili, i suoi tavolini erano oltre lo spazio consentito.

Insieme alla chiusura già avvenuta nelle scorse settimane e per lo stesso motivo, è arrivata anche una multa da 5mila euro per gli 80 euro di mancia aggiunti al conto delle due giapponesi. La polizia locale, durante il controllo avvenuto nella giornata di venerdì 27 settembre, ha verificato che il conto richiesto alle due turiste era regolare: i prezzi indicati in menù corrispondono infatti a quelli effettivamente richiesti alle due donne che a quanto pare hanno fatto un pasto completo, non mangiando solo due piatti di spaghetti come era emerso subito dopo la diffusione della notizia.

L’avvocato Carlo Scorza, legale dei titolari del ristorante, sottolinea che “le due turiste giapponesi hanno consumato, oltre al primo piatto tonnarelli cacio e pepe, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo e, addirittura, in occasione del pagamento, hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80″.

Il titolare, dopo aver ricevuto la multa, ha provveduto a rimuovere i tavolini irregolari ed ha potuto riaprire la sua attività. 

Fonte: Il Messaggero, Repubblica 

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