Roma, tenta di violentare una ragazza di 15 anni. "Ero ubriaco, cercavo un bagno" Roma, tenta di violentare una ragazza di 15 anni. "Ero ubriaco, cercavo un bagno"

Roma, somalo tenta di violentare una ragazza di 15 anni. “Ero ubriaco, cercavo un bagno”

Momenti da incubo per una ragazza di 15 anni nell’androne di un palazzo a Roma. “Ero ubriaco, cercavo un bagno”, ha detto l’uomo di 28 anni che ha provato a violentarla.

Un cittadino somalo tenta di violentare una ragazza di 15 anni a Roma. Gli agenti della Polizia di Stato hanno così arrestato l’uomo di 28 anni, già processato e condannato in direttissima a 4 anni e 4 mesi di reclusione. 

Tutto è accaduto due giorni fa in zona Portuense a Roma. Secondo la ricostruzione l’uomo era in un bar poco distante dal palazzo in cui abita l’adolescente. Aveva bevuto e quando ha visto passare la giovane le è andato dietro. La ragazza è stata inseguita per le scale e solo le urla l’hanno salvata.

Il titolare del bar, vista parte della scena, aveva appena chiamato la polizia, perché l’uomo stava già dando fastidio. Per l’imputato, arrestato, processato e condannato a 4 anni e 4 mesi, il pm Francesco Cascini ne aveva chiesti 6.

Secondo quanto si apprende l’uomo, che ha un permesso di soggiorno umanitario ed è rifugiato politico, si è difeso dicendo che era ubriaco ed era entrato nel palazzo per cercare un bagno.

Somalo tenta di violentare la ragazza sulle scale 

Secondo le informazioni riportate dal Messaggero, il ventottenne ha preso di mira l’adolescente in strada, mentre si trovava in stato alterato dall’alcol e l’ha pedinata. La ragazza è scappata e ha cercato di sfuggirgli entrando nel condominio dove abita la nonna.

“Mi è corso dietro per cinque rampe di scale fino a quando non mi ha raggiunto – è il racconto della quindicenne riportato da Il Messaggero – aveva i pantaloni calati, ha cercato di toccarmi, io ho urlato con tutte le mie forze”. Alle sue grida hanno riposto gli altri condomini che si sono affacciati dagli appartamenti poi, sono intervenute le forze dell’ordine, che lo hanno fermato. (Fonte Il Messaggero).

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