Roma Ztl, rincari tariffe bocciati (ancora) dal Tar

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Aprile 2015 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA
Roma, Tar boccia (ancora) rincari tariffe Ztl

Roma, Tar boccia (ancora) rincari tariffe Ztl

ROMA – Il Tar del Lazio boccia, di nuovo, il rincaro delle tariffe dei pass per l’accesso alle zone a traffico limitato. Lo aveva già fatto lo scorso marzo, ma il sindaco Ignazio Marino aveva risposto prontamente con una delibera lampo che ripristinava gli importi maggiorati. E via con un nuovo ricorso, presentato da alcuni professionisti costretti per necessità ad accedere al Centro storico. Il permesso di uno solo dei ricorrenti, per rendere l’idea, arriverebbe alla cifra proibitiva di 802 euro in più con le nuove tariffe. I giudici amministrativi gli hanno dato ragione. La ragione è la medesima dello scorso marzo: “La delibera del Campidoglio non è supportata da adeguata istruttoria”. Anche se il Comune afferma di aver provveduto.

“È la stessa difesa capitolina – osservano i giudici del Tar – ad ammettere che le odierne determinazioni non sono frutto di studi particolari ma di una scelta politica tesa a disincentivare l’uso del mezzo privato a favore di quello pubblico o di altre forme di mobilità”.

Nella nuova delibera, inoltre, la Giunta Marino aveva rilevato “come fossero emerse criticità circa gli impatti dei nuovi costi”, rideterminando le tariffe. Per il Tar,

“è sintomatico il fatto che la delibera sia stata quasi immediatamente modificata a causa dell’evidenziata criticità. Tale evoluzione è indice del fatto che a monte non vi è stata alcuna istruttoria”.

E seppure l’amministrazione si è da subito attivata per mettere a disposizione della cittadinanza soluzioni alternative, come il car sharing, che è comunque a pagamento, restano comunque irrisolte le difficoltà del trasporto pubblico. Dettaglio non di poco conto secondo il Tar:

“Le notorie difficoltà dell’Atac hanno condotto alla soppressione di numerose linee. Ne consegue che le indicazioni relative alla necessaria riorganizzazione del servizio non sono state realizzate”.

Secondo il tribunale amministrativo

“si potrebbe ritenere che, data la consistenza degli importi, per deliberare l’aumento sarebbe stato più opportuno attendere l’entrata definitiva in vigore del piano del traffico urbano”.

Il Tribunale amministrativo, infine, pur riconoscendo all’amministrazione capitolina un proprio potere discrezionale nell’assegnazione delle tariffe, precisa che esse devono comunque per legge ancorarsi a “criteri di razionalità, ragionevolezza e proporzionalità”.