L’amore tra Rosa e Olindo dopo Erba: “Uniti da qualcosa nel cosmo”

MILANO – Bruno Vespa nel suo nuovo libro “Questo amore” traccia il ritratto di un sentimento dalle mille sfaccettature. Tra le storie personali o meno scelte da Vespa c’è quella di Rosa Bazzi e Olindo Romano. I coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba scontano la pena nei carceri di Bollate e di Opera. Uniti nel compiere il delitto, il loro amore non sembra vacillare nemmeno con la lontananza forzata. In un articolo sul Corriere della Sera Bruno Vespa riporta le interviste a Rosa e ed Olindo, che dichiara: “Penso che nel cosmo ci sia qualcosa che ci tiene uniti”.

Dall’incontro con Olindo nel carcere di Opera l’immagine che Vespa ne trae è quella di un uomo appesantito, che passa le giornate “come una marmotta”, mangiando, dormendo e lavorando. Se a Rosa manca “stirare le camicie di Olindo”, che dice: “Mi sgridava se trovava una piegolina. Adesso gli rimprovero di essere diventato cicciotto e barbone”. Olindo si giustifica: “Adesso, dopo cinque anni di isolamento, sono diventato un nullafacente e mi è passata la voglia”.

Poi Olindo comincia a parlare dell’amore a Vespa: “Lei mi chiede di descrivere l’amore per mia moglie. Bella domanda. Quando sei lontano, ti incontri tre volte al mese e ti senti al telefono una volta a settimana…mi capita di pensare a quanti hanno scritto sull’amore in modo tanto diverso. La Chiesa pensa allo spirito e lo circoscrive con i suoi dogmi, la scienza prova a catalogarlo con le leggi della chimica. Senza disturbare Dio, penso che nel cosmo ci sia qualcosa che ci tiene uniti. Ci sono leggi alte e non sempre spiegabili a tutti: se la luna regola le maree, è possibile che ci sia qualcosa che ti consenta di compensare i sentimenti che non puoi esprimere da vicino alla persona che ami. Tutto cambia, scopri che i neutrini sono più veloci della luce, ma nella piramide della vita resistono le cose che tengono unite due persone. Ieri come oggi”.

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