Rosaria Costa dopo l'arresto del fratello: "Per me è come se fosse morto ieri" Rosaria Costa dopo l'arresto del fratello: "Per me è come se fosse morto ieri"

Rosaria Costa dopo l’arresto del fratello: “Per me quel Caino è come se fosse morto ieri”

Rosaria Costa dopo l'arresto del fratello: "Per me è come se fosse morto ieri"
Rosaria Costa dopo l’arresto del fratello: “Per me è come se fosse morto ieri” (Foto Ansa)

ROMA – “È come se fosse morto ieri purtroppo”. Queste le parole di Rosaria Costa, la vedova dell’agente Vito Schifani, morto nella strage di Capaci. La donna parla su Repubblica.it dell’arresto di suo fratello nell’ambito di un’inchiesta su un clan di Palermo. “Sono devastata”, afferma la donna che ai funerali del marito pronunciò la frase divenuta simbolo della ribellione alla mafia: “Io vi perdono, ma voi dovete inginocchiarvi”.

“Mi hanno voluto colpire al cuore per quelle parole che ho detto. La mafia non mi fermerà, continuerò il mio impegno”, dice oggi. “Sono a pezzi”, dice Rosaria Costa che definisce il fratello “un cretino” con il quale ha “rapporti rarissimi, saranno passati due anni” dall’ultima volta. “Se le accuse saranno provate, dovranno buttare le chiavi della cella – aggiunge – La legge è uguale per tutti. Mi dissocio da tutti, da mio fratello e da questi mafiosi che avvelenano il mondo. Mi telefonano tanti adesso, dicendo che mi sono vicini. Ma non sono vicina io a quest’uomo che il destino mi ha assegnato come una croce, adesso sono pronta a ripudiarlo”.

Il fratello della vedova di Vito Schifani è stato arrestato il 18 febbraio con l’accusa di essere un riscossore del pizzo per un clan mafioso. Giuseppe Costa, fratello di Rosaria Schifani, è tra gli arrestati del blitz della Dia che ha riportato in cella anche il presunto boss della cosca. Il ricordo della strage di Capaci resta legato alla sua immagine: una giovane donna in lacrime, appena rimasta vedova, che non riesce a seguire il “copione” suggerito dal sacerdote che le sta accanto. E durante i funerali di Giovanni Falcone e dei tre agenti della scorta, in una chiesa stracolma e disperata, rivolgendosi ai mafiosi che le hanno ucciso il marito urla “io vi perdono ma vi dovete inginocchiare”. (Fonti Repubblica e Ansa).

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