Rosarno: demoliti accampamenti immigrati, notte tranquilla

Non sono state segnalate aggressioni o situazioni di tensione nella notte appena trascorsa a Rosarno dove sembra, comunque, essere tornata la calma dopo la rivolta degli extracomunitari di giovedì e la reazione della popolazione.

La notte è trascorsa in modo tranquillo dopo il completamento dei trasferimenti delle centinaia di persone ospitate nelle strutture di ricovero.

Complessivamente, sono state trasferite nei centri di Bari e Crotone 1.125 persone. Oltre a queste, hanno lasciato Rosarno circa 200 immigrati che se ne sono andati con i propri mezzi.

Non si può comunque escludere che vi siano ancora immigrati presenti sul territorio che potrebbero essere stati aiutati a nascondersi dagli stessi datori di lavoro. Oggi è previsto l’inizio dei lavori di demolizione dell’ex fabbrica Rognetta. Le condizioni meteorologiche, però, potrebbero creare qualche problema alle attività di abbattimento della struttura.

Sono oltre 350 gli immigrati giunti nel corso della notte nel Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Bari-Palese dopo essere stati trasferiti ieri dall’ex Opera Sila, una delle strutture dove erano ospitati gli extracomunitari che hanno dato vita alla rivolta di Rosarno.

Gli immigrati sono arrivati a bordo di pullman in due gruppi. I primi 204 sono giunti a Bari attorno alle 23 di ieri, gli altri 150 sono arrivati alcune ore più tardi, attorno alle 2 di oggi. Al loro arrivo gli immigrati apparivano particolarmente stanchi e provati dal viaggio. In molti hanno detto di essere andati via spontaneamente da Rosarno.

Gli extracomunitari sono stati identificati, hanno avuto la possibilità di parlare con interpreti che hanno spiegato loro le condizioni di permanenza del centro. Hanno potuto quindi cenare e sono andati a dormire. Il centro si trova nell’area dell’aeroporto militare di Bari-Palese e può accogliere sino ad un massimo di 900 persone.

L’arrivo degli immigrati e tutte le procedure per la loro sistemazione si sono svolte con regolarità alla presenza di un presidio di forze di polizia e dalla Digos e anche di un gruppo di persone tra iscritti e simpatizzanti di partiti e associazioni.

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