Soluzione fisiologica al posto del vaccino. All’ospedale di Rovereto, siamo in provincia di Trento, al posto del vaccino Pfizer alcuni operatori sanitari hanno ricevuto per errore una semplice soluzione fisiologica. A raccontare la storia è l’Adige.
E adesso il problema è che ancora non si sa con chiarezza chi tra gli operatori abbia ricevuto il vaccino e chi la soluzione fisiologica. Problema da risolvere presto in vista della seconda dose da somministrare.
L’incidente, racconta l’Adige, avrebbe riguardato 5 o 6 persone, fra medici, infermieri e operatori sanitari. Ora l’Azienda Sanitaria è stata costretta alla verifica: richiamare i vaccinati di quella giornata (sono centinaia), per i quali adesso diverrà necessario effettuare un test sierologico per poter stabilire con certezza chi ha ricevuto effettivamente la dose di vaccino e chi la soluzione fisiologica.
Il test sierologico almeno dirà chi è stato in contatto col coronavirus. I positivi potranno fare il richiamo mentre gli altri dovranno ricominciare dalla prima dose di vaccino.
Arcuri: “Da Pfizer -20% di vaccini la prossima settimana, gran parte per la seconda dose”
Il commissario Arcuri fa il punto sulla questione dei vaccini per combattere il Coronavirus.
“Abbiamo ricevuto il 29% in meno di dosi dalla Pfizer questa settimana e ci è stato comunicato che riceveremo il 20% in meno la prossima settimana. Il ritardo prosegue”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri. “Aspettiamo che alle comunicazioni facciano seguito delle previsioni e alle previsioni facciano seguito delle consegne che poi corrispondano: con molto dispiacere sono stato costretto a prendere atto che così non è”, ha spiegato rispondendo a chi gli ha ricordato che, secondo quanto reso noto dall’Ue, Pfizer tornerà a consegnare il 100% delle dosi previste dalla prossima settimana.
“A causa dei ritardi nella consegna dei vaccini da parte di Pfizer – ha proseguito Arcuri – l’Italia è passata da una media di 80mila persone vaccinate al giorno, con una punta di 92mila, ad una media di 28mila al giorno. I ritardi hanno rallentato significativamente la campagna vaccinale”. Questa, ha aggiunto, “è la conseguenza della necessità di tenere nei magazzini le dosi che servono per i richiami. Abbiamo condiviso con le regioni i criteri che siamo stati costretti a mettere in campo per porre riparo sui ritardi nell’arrivo delle dosi. La nostra campagna rallenta per mancanza della materia prima: se ci sono meno vaccini nel momento in cui inizia la necessità di somministrare la seconda dose, gran parte di essa serve per la seconda dose e ne restano di meno per vaccinate categorie di persone destinate alla prima sessione di somministrazione. Aspettiamo con ansia le determinazioni che l’Ema porrà in essere sull’immissione in commercio di AstraZeneca e di capire se l’immissione in commercio avverrà senza condizioni o con qualche condizione”.
“Dalla prossima settimana – ha detto ancora Arcuri – arriveranno nelle regioni i primi 2.679 medici e infermieri che hanno partecipato al bando. Al momento sono 20.795 le candidature già vagliate. I primi medici e infermieri sono stati sottoposti “ad una valutazione – ha detto Arcuri – e sono idonee e a partire. Dalla prossima settimana invieremo sui territori questi medici e infermieri per rafforzare la capacità di somministrare”.