Ruby, Antonio Leanza: "Mi disse che avrebbe chiamato Berlusconi in suo aiuto"

MILANO – ''Ruby mi disse che avrebbe potuto chiamare il presidente per chiedergli aiuto''. Lo ha raccontato in aula oggi a Milano alla ripresa del processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, l'assistente di ps Antonio Leanza, uno dei poliziotti che intervennero verso le 6 di mattina in via Villoresi per una lite tra la marocchina minorenne e la sua amica-padrona di casa Michelle Conceicao.

Il poliziotto ha raccontato che quando porto' Karima El Marough alla clinica De Marchi perche' le due donne si erano picchiate, la ragazza in stato di agitazione e di difficolta' gli aveva confidato di ''una certa sua conoscenza con un certo presidente, una persona importante'' e mi disse che ''lo avrebbe potuto chiamare per un aiuto''.

Nel ripercorrere l'intervento per sedare quella lite il poliziotto ha spiegato non solo che Ruby gli aveva spiegato che la Conceicao la costringeva non a rapporti sessuali ma ''a pratiche sessuali con i suoi clienti'', come ''spogliarsi e farsi toccare da loro'' ma che quel giorno di giugno il pm minorile vieto' tassativamente che la minorenne venisse riaffidata alla consigliera regionale Nicole Minetti, a differenza di quanto era accaduto nella notte tra il 27 e 28 maggio precedente quando la ragazza venne trattenuta in Questura e 'rilasciata' dopo una telefonata della presidenza del Consiglio.

Gestione cookie