Ruby, il caso torna al Csm: la lettera del pm Fiorillo al vaglio dei magistrati

Pubblicato il 29 Novembre 2010 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

Torna al Consiglio superiore della magistratura la vicenda di Ruby, la ragazza marocchina portata in Questura a Milano per un furto e poi rilasciata e affidata al consigliere regionale Nicole Minetti dopo una telefonata del presidente del Consiglio Berlusconi. Il pm dei minori di Milano di turno quella sera, Annamaria Fiorillo, in una lettera a Palazzo dei marescialli, aveva parlato di discrepanze tra quanto accaduto e quanto riferito in Parlamento dal ministro Maroni sulla vicenda. Ora la lettera è stata assegnata alla Prima Commissione del Csm, che potrebbe anche aprire un’istruttoria.

Il magistrato sostiene in particolare di non aver mai autorizzato l’affidamento di Ruby a Minetti, a differenza di quanto detto dal ministro Maroni. In un primo momento la sua lettera-esposto, inviata al Csm il 10 novembre, era stata trasmessa dal Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli al procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito, con la motivazione che questi aveva già avviato ”accertamenti conoscitivi” sulla vicenda. Una mossa non condivisa dalla Prima Commissione del Csm, che qualche giorno dopo all’unanimità aveva chiesto al vice presidente del Csm Michele Vietti di ”girarle” la missiva del magistrato; il tutto nella convinzione che il Comitato di presidenza debba sempre trasmettere alla Commissioni gli atti che arrivano al Csm, anche quando appaiono fuori dalle competenze di Palazzo dei marescialli, insomma che non possa archiviarli direttamente. Nel fascicolo, oltre alla nota del pm, c’è la relazione del funzionario della questura che si occupò della vicenda, il commissario capo Giorgia Iafrate. Ora la Commissione, presieduta da Guido Calvi (Pd), dovrà innanzitutto nominare un relatore. E quindi valutare se sia il caso di disporre un’istruttoria, anche solo per stabilire se ci sono i margini per un intervento del Csm o se il caso debba essere archiviato.