Ruby, conflitto Camera-pm: sul merito si decide a fine anno

ROMA, 22 LUG – Saranno lunghi i tempi della decisione della Corte costituzionale sul merito del conflitto di attribuzioni sollevato dalla Camera dei deputati contro la magistratura di Milano sul caso Ruby e cioe' sulla richiesta di annullare tutti gli atti compiuti a carico del presidente del Consiglio, dalle indagini sino al decreto di giudizio immediato per concussione; il tutto con la motivazione che i magistrati del capoluogo lombardo avrebbero leso le attribuzioni costituzionali della Camera, violando l'obbligo di trasmettere gli atti al tribunale dei ministri e impedendo cosi' al ramo del Parlamento in cui Berlusconi e' stato eletto di esprimersi sulla ''natura ministeriale'' del reato a lui contestato.

L'ordinanza, depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale il 6 luglio scorso ha dichiarato ammissibile il conflitto, essendo la Camera legittimata a sollevarlo e i magistrati milanesi a resistere, prevede ora una procedura complessa: Montecitorio ha 60 giorni di tempo per notificarla assieme al proprio ricorso non solo al procuratore e al gip di Milano, ma anche al Senato, vista ''l'identita' della posizione costituzionale dei due rami del Parlamento in relazione alle questioni di principio da trattare''; e ha poi un ulteriore mese per depositare tutto alla Consulta. E tenuto conto che, ultimata questa procedura, la magistratura milanese ha 20 giorni di tempo per costituirsi in giudizio e che il calendario della Corte e' gia' fitto di impegni, sembra una previsione ragionevole ipotizzare che alla decisione si potrebbe arrivare a fine anno, se non addirittura all'inizio del 2012. Prima di allora, cioe' il 18 ottobre, pero' la Consulta si esprimera' su un caso analogo: il conflitto sollevato dal Senato nel 2010 sul caso dell'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, indagato dalla magistratura napoletana. Una pronuncia destinata per forza di cose a fare da apripista alla decisione definitiva sul Ruby-gate.

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