Ruby: Emilio Fede: 'Io capro espiatorio'

Pubblicato il 29 Giugno 2011 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 29 GIU – ''Non sono fino a quando questa infinita inchiesta sul caso Ruby avra' come 'capro espiatorio' la mia persona''. A chiederlo e' il direttore del Tg4 Emilio Fede, in una dichiarazione.
''Non so fino a quando – aggiunge – la fuga di notizie proseguira' , su certa stampa, un massacro umano, fisico e professionale nei miei confronti. Non so fino a quando le 'falsita'' saranno spacciate – forse pura coincidenza – come verita' rivelate. Per anni come giornalista e cittadino ho avuto rispetto del lavoro della magistratura. Ma il caso delle due ragazze 'pentite', la cui costituzione di parte civile e' stata accolta, mi pone drammatici dubbi su quale potra' essere il percorso fino al processo''.
Sostiene ancora Fede: ''Ambra Battilana – studentessa apparsa ieri nel massimo della sua timidezza tenendosi per mano con l'avvocato (senatrice dell'Italia dei Valori) – celebrata oggi come vittima di persecuzioni ad Arcore aveva dichiarato in una intervista: 'Bunga Bunga? No, col Premier solo spaghetti e karaoke'. E ancora: 'Di inviti ne ho ricevuto uno solo. Sono andata e sono tornata a casa. Ho la coscienza a posto e ne posso parlare tranquillamente'. Ritrovarmi oggi – per la solita misteriosa fuga di notizie – a tutta pagina su un quotidiano con l'accusa di colpe mai commesse mi pone molti interrogativi sulla credibilita' di chi -non tutti ovviamente – tira le fila di questa inchiesta. Che mai avrebbe dovuto coinvolgermi. Ma mi pone anche il dubbio di dovermi presentare -chissa' un giorno – davanti a un tribunale che possa giudicarmi anche sulla base di episodi come quello di un 'pentitismo' a dir poco sospetto. E' vero che la magistratura merita rispetto. Ma lei che puo', faccia qualcosa perche' in futuro questo rispetto non sia indebolito. Soprattutto faccia qualcosa per impedire che fasi di una inchiesta ancora in via di svolgimento, siano utilizzate da certa stampa piu' a scopo politico, che per diritto-dovere di cronaca. Eviti -lei che puo' – di difendere l'indifendibile''.