Ruby, ex legale: “All’inizio voleva costituirsi parte civile contro Berlusconi”

di Igor Greganti
Pubblicato il 26 Novembre 2013 - 22:11 OLTRE 6 MESI FA
Ruby, ex legale: "All'inizio voleva costituirsi parte civile contro Berlusconi"

Ruby, ex legale: “All’inizio voleva costituirsi parte civile contro Berlusconi”

MILANO – (ANSA) Ci fu un periodo, nelle prime fasi del processo, in cui Ruby avrebbe voluto costituirsi parte civile contro Silvio Berlusconi e, quindi, entrare nel dibattimento come vittima del reato di prostituzione minorile contestato al Cavaliere per chiedergli i danni. Ad affermarlo è l’avvocato Egidio Verzini, il legale che per un paio di mesi ha assistito la ragazza e che ora, dopo la conclusione del processo di primo grado e il deposito delle motivazioni, ha voluto raccontare che la marocchina ”mi aveva già dato incarico per la sua costituzione”, ma ”poi ci sono stati degli interventi esterni, ovviamente intuibili da chiunque, e anche delle pressioni sul mio operato”. E la giovane ha cambiato difensore.

L’avvocato Verzini del Foro di Verona entrò nel processo contro Berlusconi quasi a sorpresa il 6 giugno 2011, quando il dibattimento era cominciato da due mesi. Assunse la difesa di Ruby prendendo il posto di Paola Boccardi e dopo che la ragazza aveva già cambiato due legali (Luca Giuliante e Massimo Dinoia). In quel periodo l’avvocato Verzini, a chi gli chiedeva se Ruby si sarebbe costituita parte civile, rispondeva con dei “vedremo, stiamo valutando”. Poi, proprio per comunicare novità sulla “strategia processuale” il legale e la ragazza organizzarono una conferenza stampa che avrebbe dovuto tenersi a Illasi (Verona) il 22 luglio 2011. Qualche giorno prima dell’appuntamento, però, il difensore comunicò che era “venuto meno il rapporto di fiducia con conseguente interruzione del mandato”.

Ruby tornò ad essere assistita dall’avvocato Boccardi, che l’ha rappresentata fino alla fine del processo come persona offesa indicata dalla Procura nell’imputazione, ma non parte civile. La marocchina ‘ex Rubacuori’, anche quando è stata sentita nel processo parallelo Ruby 2, ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi quando era minorenne. Avrebbe, invece, confermato di fatto l’ipotesi della Procura sulla prostituzione minorile (accolta dai giudici con la condanna a 7 anni per il Cavaliere anche per concussione) se si fosse costituita parte civile.

L’avvocato Verzini, raggiunto dall’Ansa, ha detto: ”Non capisco come un ex presidente del Consiglio possa parlare in questi giorni di moralità e dignità, quando durante la sua carica ha assunto comportamenti censurabili dal punto di vista sociale e soprattutto in violazione delle norme del nostro Ordinamento”. Di più il legale non vuole e non può dire, anche in ragione del segreto professionale.

In ogni caso, Ruby, che pare voglia volare in Messico in futuro per vivere e lavorare là (c’era già stata per circa un mese quando, invece, avrebbe dovuto presentarsi per testimoniare al processo contro l’ex premier), rischia un’accusa pesante. Con il deposito delle motivazioni delle condanne per Fede, Mora e Minetti, atteso per i primi di dicembre, partirà, infatti, l’inchiesta cosiddetta Ruby ter: tra i tanti nomi che finiranno nel registro degli indagati ci saranno anche il suo e quello del leader di Forza Italia. Probabilmente entrambi accusati di corruzione in atti giudiziari. Già i giudici del processo a Berlusconi hanno scritto che la ragazza è stata ”pagata” per mentire e che nell’autunno del 2010 aspettava ‘‘5 milioni di euro” per il suo silenzio.