Ruby, il compagno Luca Risso: "Sapevo che era minorenne"

GENOVA – Luca Risso, imprenditore della notte genovese, sapeva perfettamente che Ruby Rubacuori era minorenne fino a quando, il 22 ottobre 2010 non ha compiuto 18 anni. E quindi aveva 17 anni quando si lancio sul sofà del night 'Fellini', unica scenografia di uno spettacolino tra il sado-maso e il fetish con attori vestiti di perizoma, museruola, latex e boa di struzzo.

Risso è il primo, nel vasto entourage della marocchina, ad ammettere di conoscere la vera età di Ruby. Certo, ''non me l'ha detto lei'', ma l'aveva saputo da terze persone, amici comuni, frequentatori del night 'Fellini' e dell'Albikokka, l'altra discoteca frequentata dalla marocchina. Ma soprattutto, Risso tiene a dire che Ruby ''non lavorava per me''. E' questa la linea di difesa che l'imprenditore ha assunto nell'interrogatorio che oggi ha affrontato davanti al pm della procura di Genova Luca Scorza Azzarà che l'ha indagato per pornografia minorile.

Il fascicolo, uno stralcio dell'inchiesta milanese sul Bunga Bunga di Arcore, riguarda uno spettacolino fetish andato in scena al Fellini, il locale notturno di proprietà di Risso. Un 'balletto' tra uomini in microscopici perizoma e museruola e signorine con bustier, frustino e brasileiros in mezzo ai quali si è proiettata lei, Ruby Rubacuori.

Immagini finite sui quotidiani, in internet e su youtube. Una performance, quella di Ruby, che le era piaciuta così tanto da conservare una copia di quel filmato nel computer. Il film è stato trovato durante l'analisi della memoria del pc effettuata dalla polizia di Milano dopo la perquisizione nell'abitazione di Risso, su mandato degli inquirenti milanesi. Da qui lo stralcio e l'accusa.

Risso ha ricostruito quella serata nell'interrogatorio di stamani in procura, durato circa 2 ore. L'uomo ha detto al pm che quella sera al Fellini era in programma una serata fetish organizzata da un'agenzia alla quale Risso si rivolgeva per organizzare spettacolini piccanti. ''Ruby era in discoteca quando ha preso il via lo spettacolo e si è buttata in mezzo spontaneamente – ha detto Risso -. Ha fatto tutto da sola. La cosa, tra l'altro, non mi è piaciuta affatto tanto che alla fine le ho fatto una scenata di gelosia''. Karima, ha aggiunto, ''non lavorava per me. A quell'epoca avevamo già una relazione che tenevamo nascosta – ha detto l'imprenditore -. Io sapevo che era minorenne perche' me l'avevano detto alcuni amici comuni anche se lei raccontava a tutti di avere 21 anni''. E che Karima el Marhoug raccontasse bugie in giro non era una novità, per stessa ammissione del legale di Risso.

Risso, tra l'altro, ha sostenuto che lo spettacolo non era di carattere pornografico, tesi questa sostenuta proprio dal suo avvocato, Paolo Scovazzi, perche' ''non ci fu esibizione di genitali''. Sarà questa, oltre alla liason tra la marocchina e Risso e quindi alla conferma che la ragazza non lavorava per la discoteca, una delle linee difensive del compagno di Ruby che, in questo processo, e' ancora una volta 'parte lesa'. Il pm non ha escluso di voler ascoltare Ruby proprio in questa veste.

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