La procura di Milano ”non è un Ufficio che si eccita a seconda dei reati o degli imputati” sui quali è chiamata a indagare, come il caso con al centro la giovane marocchina Ruby, ma le ”è toccato questo”: a dirlo è il procuratore aggiunto Armando Spataro, oggi a Perugia per la presentazione del suo libro ”Ne valeva la pena”.
Il magistrato non è voluto entrare in alcun modo nel merito della vicenda. Spataro, rispondendo all’ANSA a margine dell’iniziativa, ha comunque sottolineato come la procura di Milano ”non abbia scelto, chiesto o invaso le competenze altrui”.
”Ci sono – ha aggiunto – le regole di competenza territoriale per cui certamente a indagare tocca alla procura di Milano”. Secondo il magistrato il clima in questi giorni ”è quello normale”.
”La procura va avanti – ha proseguito – perché il suo dovere è di applicare l’obbligatorietà dell’azione penale e l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Non c’è alcun clima particolare – ha concluso Spataro – e si lavora con assoluta normalità’ – ha concluso Spataro -, anche quelli che sono titolari di questa inchiesta”.
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