ROMA – Per le controversie in materia sindacale la giurisdizione è italiana. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Roma accogliendo così l’appello della Fit Cisl contro Ryanair. La Corte non si è invece pronunciata nel merito sulla pretesa condotta antisindacale della Ryanair, rimandando al giudice italiano di primo grado, che aveva dichiarato il difetto di giurisdizione. La decisione della Corte d’Appello di Roma per il coordinatore nazionale del Trasporto aereo Fit Cisl, Franco Persi, “è una decisione storica”.
“La storicità della sentenza – spiega Persi – sta nel fatto che il giudice ha riconosciuto che un’azienda, dal momento in cui opera in Italia, ha dipendenti italiani e svolge attività sul territorio nazionale, è soggetta alle leggi di questo Paese”. “Per noi non può che essere positivo visto che avevamo già vinto in primo grado – sottolinea – Oltre a noi, credo sia soddisfatto il movimento dei lavoratori, che da questo momento in poi potranno essere tutelati meglio”. Con il provvedimento emesso il processo torna dunque al tribunale di Velletri, competente, come stabilito dai giudici della Corte d’appello di Roma, a decidere nel merito sul contenzioso tra Fit Cisl e Ryanair. Al centro della vertenza la denuncia del sindacato che contestava alla compagnia aerea low cost di violare le norme contributive e fiscali del nostro Paese utilizzando strumentalmente la sua nazionalità irlandese e il relativo regime giuridico.