Sabaudia, contagi nella comunità indiana: Bella Farnia in zona rossa, no Borgo Hermada. Si teme per gli oltre 15mila irregolari

Dopo la zona rossa a Bella Farnia e quella evitata a Borgo Hermada, proseguono a Sabaudia, in provincia di Latina, le attività di screening sulla comunità indiana. I test andranno avanti tutta la settimana per cercare di monitorare l’andamento dei contagi ed intercettare positivi scongiurando la diffusione del Covid.

Contagi nella comunità indiana a Sabaudia: il punto della situazione

Nella tarda serata di ieri, giovedì 6 maggio, sono arrivati i risultati del secondo screening effettuato a Sabaudia, nella frazione di Bella Farnia, che dalla scorsa settimana è diventata zona rossa. Su 327 tamponi effettuati tra i contatti dei positivi dei giorni scorsi sono stati individuati altri 13 cittadini positivi.

Sono stati poi eseguiti test anche alle persone collocate nelle strutture Covid di Sabaudia, i cui referti saranno noti solo nelle prossime ore. I nuovi dati comunque saranno oggetto di un’altra riunione convocata oggi in prefettura che servirà a monitorare i contagi e ad analizzare la situazione. Al momento la situazione appare sotto controllo e si programmano altri screening in provincia.

“La situazione è in miglioramento netto – ha dichiarato all’Adnkronos la direttrice della Asl Silvia Cavalli – speriamo di aver contenuto il contagio e la diffusione, poi vedremo nei prossimi giorni considerata la latenza del virus, ma al momento i dati ci stiamo confortando”. I dati dei tamponi molecolari sui 55 positivi scoperti a Borgo Hermada sembrerebbero confermare tra l’altro un numero di positivi di gran lunga inferiore rispetto a quello scoperto.

Sabaudia, si teme per gli oltre 15mila irregolari nella comunità Sikh

Resta però il nodo degli irregolari. Nonostante nelle due giornate di screening si siano sottoposte al test oltre mille persone, potrebbe essere rimasto fuori dal monitoraggio il numero degli irregolari: “Attraverso l’aiuto dei capi religiosi – ha proseguito la Dg Silvia Cavalli parlando all’Adnkronos – molti sono venuti a farsi il tampone, tra questi anche quelli anche in corso di regolarizzazione, ma non possiamo escludere che altri non si siano presentati affatto. Non ci hanno mai dato gli elenchi dei soggetti rientrati dall’India ed è per questo che continuiamo lo screening”. 

Adesso l’allerta è massima anche nell’Agro Pontino. Qui la comunità indiana conta circa 30mila persone, quasi tutti braccianti nelle aziende agricole della zona. La metà però sarebbero irregolari: “La difficoltà sta proprio nel tracciamento di questi 15mila irregolari: non abbiamo idea di dove siano, ecco perché sono stati coinvolti i leader religiosi che con il loro carisma dovrebbero riuscire a intercettare anche gli invisibili”, ha spiegato a Il Giornale Roberta Ludovica Tintari, sindaco di Terracina. Il timore è che qualcuno, di ritorno dall’India, possa aver contratto la nuova variante, potenzialmente più contagiosa e refrattaria agli anticorpi.

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