Sabotaggio alla metro B di Roma: sospetto sui dipendenti

Pubblicato il 21 Dicembre 2012 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sabotaggio alla metro di Roma: nella mattina del 21 dicembre la metro B e B1 di Roma si sono bloccate per 40 minuti. Qualcuno, verso le 8,30, ha tagliato i fili dell’interruttore di emergenza, azionando i sistemi di sicurezza e bloccando tutto per quasi un’ora, tra Castro Pretorio e Laurentina in entrambi i sensi di marcia fino a poco dopo le 13. Lo ha fatto a Termini e, sospetta l’Atac, lo ha fatto anche a Eur Fermi. Chi è stato? Un dipendente?

Il sospetto, sui cui indaga la magistratura, è proprio che possa essere stato qualche dipendente visto che, come dice l’ad di Atac, Roberto Diacetti, “quei fili non possono essere recisi normalmente da una persona che passa per caso”.

La storia va così. Alle 8.30, a Termini qualcuno apre l’interruttore di emergenza sulla banchina, spinge il pulsante e taglia i fili, azionando così i sistemi di sicurezza che tolgono la corrente e bloccano i treni. Probabilmente qualcun’altro contemporaneamente fa lo stesso nella stazione di Eur Fermi.

L’Atac comunica quindi su Twitter: “Servizio temporaneamente sospeso”. E rimane tale per 40 minuti. Perché alle 9.40 viene deciso lo stop momentaneo su tutta la linea e le persone in attesa nelle stazioni vengono fatte allontanare. Quindi alle 10.20 il servizio riprende fra Castro Pretorio e Rebibbia, mentre rimane bloccato tra Castro Pretorio e Laurentina in entrambi i sensi di marcia.

Sempre nella sua nota Atac spiega: “Ignoti hanno prima azionato e poi divelto l’interruttore di emergenza che si trova lungo la banchina, provocando l’azionamento dei dispositivi di sicurezza generali che, per precauzione, hanno interrotto l’erogazione dell’energia elettrica sull’intera linea bloccando i treni nelle stazioni, come nel caso di un convoglio diretto a Laurentina rimasto fermo tra le stazioni di Tiburtina e Bologna per qualche minuto. L’azionamento indebito del sistema di emergenza ha provocato, quindi, interruzioni a catena, ritardi elevati e blocchi lungo l’intera metro B/B1 a partire dalle 8.30 e sino alla conclusione dell’intervento dei tecnici, i quali nonostante la rapidità delle operazioni sono stati costretti a sostituire integralmente l’apparato.”

Quindi l’ad di Atac Diacetti mostra la foto della scatola di sicurezza e dice: “E’ la foto che mi hanno mandato i nostri tecnici. Questa è la scatola in cui a Termini c’è un interruttore per bloccare, in caso di emergenza la metro. La cassetta non è stata solo aperta, non è stato solo pigiato un bottone, ma sono stati recisi i fili, dei fili che non possono essere recisi normalmente da una persona che passa per caso. La stessa cosa, non in questi termini di fili recisi ma di pulsante pigiato è avvenuta anche all’Eur”.

Contro l’atto di vandalismo Atac ha già presentato una denuncia alle forze dell’ordine mettendo a disposizione degli investigatori le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Atac sospetta poi, si legge nella nota, “che un atto vandalico analogo a quello di Termini sia stato compiuto anche nella stazione di Eur Fermi, dove è stato indebitamente azionato il comando di sicurezza posto sulla banchina che sospende l’erogazione dell’energia elettrica su tutta la linea in caso di emergenza”.

Certo l’azienda ha tutto l’interesse a dimostrare che i guasti continui sono colpa di un sabotaggio e non di malfunzionamenti strutturali. Azienda, che, va ricordato, nel personale amministrativo e nei vertici è piena di persone cooptate con nomina diretta dal sindaco Gianni Alemanno e dal centrodestra al governo della città.

La Procura di Roma ha avviato una inchiesta. Si ipotizza il reato di interruzione di pubblico servizio. Gli atti di sabotaggio saranno oggetto di attente valutazioni e fonti inquirenti affermano che ciò potrebbe portare ad una ipotesi di reato più grave. Una parte del fascicolo aperto dalla Procura di Roma riguarda anche una serie di furti di rame che hanno causato blocchi sulla Roma Ostia.