Sabotaggio pubblico rigassificatore Piombino: avvio 6/12 mesi più tardi, per ora. Sei-dodici mesi di gas in meno

Sabotaggio, sistematico, continuo, efficace: il rigassificatore, o meglio la nave rigassificatrice che dovrebbe avere come base il mare di Piombino, pomperà gas, se e quando sarà, non a febbraio 2023 ma ad aprile-maggio 2023. Ma anche questa data è nei fatti un’ipotesi di scuola. Se il via all’impianto partirà alla prima scadenza utile fissata, il 27 ottobre, non mancherà chi farà ricorso spostando, almeno, da aprile-maggio 2023 all’agosto-settembre 2023 l’effettivo pompaggio del gas prima liquefatto e poi appunto rigassificato. Cinque miliardi di metri cubi di gas che quindi non ci saranno nell’inverno 2023 e altrettanti che potrebbero non esserci nel 2024. Sempre che il rigassificatore si faccia. E se la parola sabotaggio non piace o addirittura urta, allora l’immagine più edulcorata della tela di Penelope tessuta di giorno e disfatta di notte. Il risultato non cambia.

La tela di Penelope

Il governo Draghi decreta il 17 maggio 2022: opera urgente ed indispensabile. Il 10 giugno il governo nomina un Commissario alla realizzazione dell’opera, il governatore della Toscana Giani. Ad oggi il commissario ha messo in piedi un tavolo di concertazione dove siedono cinque aziende e 44 (!!) enti e istituzioni pubbliche. Tutti e 44 con diritto se non di veto di certo di obiezione-rinvio. Il piano del governo prevedeva l’avvio dei lavori a settembre-ottobre per avere il gas nelle tubazioni (e quindi nelle aziende e nelle case) già da febbraio 2023. Così non sarà, questo è sicuro, i “rallentatori” hanno già in tasca un successo stimabile in circa sei mesi di ritardo. Nave rigassificatrice già acquistata, gas da importare contratti già fatti e quindi comunque da pagare. Ma si partirà, se e quando si partirà, in ricercato e voluto ritardo.

Prudenza ambientale? Cautela per la sicurezza del porto?

Se è così, tutti gli altri devono essere dei pazzi incoscienti: gli spagnoli che di rigassificatori ne hanno il doppio di noi, gli olandesi che hanno appena fatto attraccare due navi e subito pompano gas, i tedeschi che ne hanno messo in funzione un’altra…Pazzi incoscienti che pensano ad avere il gas per aziende e abitazioni nei prossimi due inverni. Non come noi che il gas non lo vogliamo da trivelle e men che mai dalle navi rigassificatrici. Noi lo vogliamo solo e soltanto a casa, magari scaturito dal nulla, fatto scorrere nelle tubature della provvidenza e, ovviamente, a prezzo basso.

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