Sabrina Beccalli, indagini sui resti trovati nell'auto bruciata Sabrina Beccalli, indagini sui resti trovati nell'auto bruciata

Sabrina Beccalli, indagini sui resti trovati nell’auto bruciata: 2 mesi per sapere di chi sono

Almeno due mesi per sapere se i resti trovati nell’auto bruciata di Sabrina Beccalli appartengano alla donna scomparsa lo scorso Ferragosto da Crema.

La Procura ha incaricato un pool di esperti di esaminare i resti dei resti trovati nell’auto carbonizzata di Sabrina Beccalli.

Il pool di esperti deve accertare se le ossa trovate nella Fiat Panda carbonizzata sono umane o di un cane come stabilito inizialmente da un medico veterinario dell’Ats.

I tre consulenti, che hanno preso 60 giorni di tempo, con le loro analisi potrebbero sciogliere il mistero che dura dallo scorso Ferragosto.

Per i carabinieri la 39enne è stata uccisa dal 45enne Alessandro Pasini, in carcere a Monza accusato di omicidio e soppressione di cadavere.

L’uomo invece, si è sempre difeso, sostenendo che Sabrina è morta per overdose – un cocktail di cocaina ed eroina – nell’appartamento della sua ex compagna.

Inoltre Pasini sosterrebbe che lui, “preso dal panico”, avrebbe caricato il corpo, avvolto in una coperta, sulla Panda della stessa vittima per poi dar fuoco all’auto.

Intanto, il legale della famiglia della Beccalli ha nominato come consulente l’ex comandante dei Ris, il generale Luciano Garofano e Edi Sanson, carabiniere in congedo che ha lavorato per lo stesso reparto.

Il difensore di Pasini ha invece nominato il medico legale di Codogno Angelo Grecchi. Scelte che lasciano intendere una battaglia a colpi di perizie. (fonte ANSA)

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