Sabrina Beccalli, sono umani i resti trovati nell'auto bruciata a Crema Sabrina Beccalli, sono umani i resti trovati nell'auto bruciata a Crema

Sabrina Beccalli, sono umani i resti trovati nell’auto bruciata a Crema

Svolta nelle indagini su Sabrina Beccalli. I risultati delle analisi sui resti trovati nell’auto bruciata.

Non sono di un cane ma umani i resti trovati nell’auto bruciata di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa a Crema a Ferragosto. 

Con tutta probabilità potrebbero essere quel che è rimasto del suo corpo carbonizzato.

Il sostituto procuratore di Cremona, Lisa Saccaro aveva incaricato le anatomopatologhe Cristina Cattaneo e Debora Mazzarelli per eseguire una perizia. 

Al termine delle prime analisi eseguite all’Istituto di medicina legale di Milano è emerso che quella trentina di piccole ossa e lembi di tessuto ritrovati non appartenevano ad un cane, come inizialmente si era pensato.

Nelle prossime ore verrà effettuato anche l’esame del Dna per stabilire con certezza se Sabrina sia morta bruciata nella sua Fiat Panda.

Alessandro Pasini in carcere a Monza

Resta da capire poi se a ucciderla sia stato Alessandro Pasini, come sostengono gli inquirenti che accusano il 45enne di omicidio e distruzione di cadavere, o invece in seguito ad overdose, come ha sempre raccontato la difesa dell’indagato, in carcere a Monza.

Di Sabrina si erano perse le tracce dal giorno di Ferragosto e la sua auto era stata trovata bruciata dai carabinieri. Al suo interno gli inquirenti avevano trovato le ossa carbonizzate che due veterinari avevano asserito essere di un cane.

Ma l’avvocato di Pasini, Paolo Sperolini, aveva illustrato il parere di un altro medico legale secondo il quale tra le ossa ritrovate ci sarebbe stata una clavicola dello scheletro umano. La Procura di Cremona ha dunque accolto il riesame, disponendo una nuova perizia. 

Alla guida del pool di esperti incaricato dalla Procura c’è Cristina Cattaneo, la stessa anatomopatologa che già in passato ha seguito casi particolarmente complessi come quello di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) nel 2010. 

Cattaneo si è occupata anche del caso Imane Fadil e dell’identificazione dei migranti morti del naufragio del barcone nel mar di Sicilia del 2015. (Fonte: Ansa).

 

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