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Sabrina Misseri e Cosima: “Mancano i gravi indizi”

di Alberto Francavilla |10 Ottobre 2011 18:32

ROMA, 10 OTT – Per Sabrina Misseri e per la madre Cosima Serrano, ad avviso della Cassazione, c’è “insussistenza del quadro di gravità indiziaria in ordine ai delitti, loro contestati in concorso, di omicidio volontario e sequestro di persona” ai danni della quindicenne Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana.

Lo scrive la Suprema Corte nelle motivazioni – depositate oggi – del provvedimento in base al quale, lo scorso 26 settembre ha, in buona parte, accolto il ricorso dei difensori delle due donne.

Madre e figlia, tuttora recluse nella stessa cella, avevano impugnato contro le ordinanze di conferma della custodia in carcere emesse dal Tribunale della libertà di Taranto il 20 giugno e il 12 luglio 2011.

Per la Cassazione, invece, rimane in piedi il quadro di gravità indiziaria, a carico di Sabrina e Cosima, con riferimento all’accusa di aver soppresso il cadavere di Sarah, fatto ritrovare da Michele Misseri – marito di Cosima – il sei ottobre del 2010 in un pozzo nelle campagne di Avetrana.

In particolare la Cassazione rileva che i giudici di merito hanno emesso due ordinanze di custodia per Sabrina: una per aver ucciso Sarah in concorso con il padre, e l’altra per averla uccisa con la complicità della madre.

Inoltre ”bacchettano” gli stessi giudici anche per non aver confrontato l’analisi dei tabulati fornita dal Ris con quella dei consulenti della difesa, e per non aver ricostruito che cosa fecero Sabrina e Cosima dalle 14 alle 14,42, l’orario in cui è avvenuto l’omicidio di Sarah.

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