Sabrina Misseri e Cosima Serrano restano in carcere

TARANTO, 20 GIU – La procura di Taranto piazza un altro tassello importante nel mosaico dell’inchiesta sull’ omicidio di Sarah Scazzi. Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, e sua figlia Sabrina restano in carcere: lo ha deciso il Tribunale del Riesame, rigettando i ricorsi presentati dai difensori delle due indagate contro l’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 26 maggio scorso. Cosima e Sabrina sono accusate di concorso in omicidio e soppressione di cadavere.
Una decisione arrivata in serata, dopo diverse ore di camera di consiglio dei giudici, e le due udienze di giovedi’ (breve e aggiornata di 24 ore) e venerdi’ scorsi (una vera e propria maratona di nove ore). I giudici hanno depositato solo il dispositivo del provvedimento, le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni.
Quella del Tribunale del Riesame era una decisione attesa e tutt’altro che scontata, che potrebbe avere il suo peso anche domani, quando un’altra sezione del Riesame esaminera’ l’appello della Procura contro la decisione del gip, contenuta nella stessa ordinanza cautelare del 26 maggio, di non imputare a Cosima e Sabrina anche il reato di sequestro di persona ai danni di Sarah. Il confronto tra accusa e difesa, nell’udienza a porte chiuse del Tribunale del Riesame, aveva gia’ anticipato in parte quanto accadra’ domani. La Procura aveva depositato atti suppletivi di indagine contenenti due testimonianze ritenute importanti. La prima e’ quella del fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri, che aveva raccontato di aver visto, nel primo pomeriggio del 26 agosto 2010, Cosima intimare in strada a Sarah di salire a bordo della sua auto, dove sedeva una persona somigliante a Sabrina; il fioraio, dopo aver riferito la circostanza a moglie, ex commessa e un amico, ha poi ritrattato tutto finendo indagato per falsa testimonianza.
La seconda deposizione e’ quella di Donato Massari, padre di una compagna di classe di Sarah: anche lui quel pomeriggio avrebbe visto transitare l’auto di Cosima. Questa, invece, ha sempre dichiarato di non essersi mai mossa da casa tra le 13.30 e le 15.30. La difesa di Cosima aveva cercato di smontare la ricostruzione dell’accusa, e soprattutto quella che aveva indotto il gip Rosati a parlare nell’ordinanza di custodia cautelare di ‘concorso morale’ nel delitto da parte di Cosima, partendo da un presupposto: che ”tutte le dichiarazioni o sommarie informazioni raccolte nel procedimento devono essere valutate con particolare diffidenza e sospetto”, perche’ il clamore mediatico avuto dalla vicenda ”ha inevitabilmente alterato, condizionato e suggestionato i ricordi delle persone”. I giudici del Riesame, evidentemente, non sono stati dello stesso avviso. Sia i difensori di Cosima che i legali di Sabrina hanno gia’ preannunciato ricorso in Cassazione.
L’inchiesta, intanto, annota un altro appuntamento: lunedi’ 27 giugno a Duisburg, in Germania, sara’ sentita per rogatoria Vanessa Cerra, l’ex commessa alla quale il fioraio Buccolieri racconto’ di aver visto in strada Cosima il 26 agosto scorso, giorno del delitto della quindicenne. Insieme al magistrato tedesco, ci saranno il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, e un ufficiale dei carabinieri.

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