Salina. “Lasciarono morire operaio nei campi”: condannati imprenditori agricoli

Salina. Lasciarono morire operaio nei campi: condannati imprenditori agricoli

MANTOVA – Vijai Kumar, indiano di 44 anni, ebbe un malore mentre lavorava nei campi. Mario Costa e Claudia Avanzi, imprenditori agricoli di Salina, in provincia di Mantova, ordinarono agli altri braccianti di spostare Kumar, ma non chiamarono un’ambulanza. Kumar morì ed ora la Corte d’Appello di Milano ha condannato Costa a 17 anni e 9 mesi di carcere e Avanzi a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario.

La morte di Kumar risale al 27 giugno 2008. In una giornata particolarmente calda l’uomo lavorava nei campi degli imprenditori, impiegato nella raccolta dei meloni. Poi il malore, ma i coniugi Costa decisero di non chiamare i soccorsi. Kumar fu spostato in un appezzamento vicino e lasciato lì. E fu proprio in quell’appezzamento che Kumar morì. Secondo i medici se i Costa avessero chiamato un ‘ambulanza, l’uomo sarebbe ancora vivo.

Da qui l’accusa di aver lasciato morire Kumar e il processo, in cui Costa e Avanzi sono stati condannati per omicidio volontario. La Corte d’appello si è espressa dopo che due anni fa la Cassazione, su ricorso del procuratore capo di Mantova Antonino Condorelli, annullò  la precedente condanna, emessa dalla Corte d’appello di Brescia, a 4 anni e 9 mesi inflitta a Costa per abbandono di incapace e impiego di manodopera irregolare, e l’assoluzione per la moglie, ordinando un nuovo processo in Corte d’appello a Milano.

Con il rito abbreviato lo scorso 18 dicembre, ma la notizia è stata resa nota solo l’11 gennaio dall’avvocato, i due coniugi sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario. Il legale attende il deposito della sentenza entro metà febbraio, dopodiché deciderà se ricorrere o meno in Cassazione. Marito e moglie, per il momento, restano a piede libero.

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