Salma in obitorio da 45 giorni perchè la moglie e la convivente litigano su dove fare il funerale

Pubblicato il 7 Ottobre 2009 - 16:52 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Presutto non trova pace nemmeno da morto: l’uomo, 46 anni, è morto a Forlì lo scorso 22 agosto ma la sua salma è ancora a metà strada tra la città romagnola e il suo paese d’origine, San Severo.

Infatti è un atto un contenzioso tra la moglie di Presutto e la sua convivente. La prima, residente nel centro del foggiano, era separata ma non divorziata dal marito, la seconda vive a Forlì, dove l’uomo si era trasferito alcuni anni fa per aprirsi una nuova attivitaà. Entrambe le donne reclamano il diritto di inumare la salma nei rispettivi domicili.

La disputa è finita in tribunale, e il 12 ottobre è stata fissata un’udienza per stabilire dove seppellire il cadavere di Presutto, morto dopo essersi schiantato con un ultraleggero. Il risultato, per ora, è che la salma giace da 45 giorni nell’obitorio dell’ospedale di Vecchiazzano.