Salsomaggiore snobba Miss Italia: meglio i migranti (e i 34 euro al giorno dello Stato)

Salsomaggiore snobba Miss Italia: meglio i migranti (e i 34 euro al giorno dello Stato)
Salsomaggiore snobba Miss Italia: meglio i migranti (e i 34 euro al giorno dello Stato)

ROMA – Salsomaggiore snobba Miss Italia: meglio i migranti (e i 34 euro al giorno dello Stato). Dicevi Salsomaggiore Terme e pensavi al glamour e al business alberghiero indotto da Miss Italia, in città e dintorni. Una volta, perché senza investimenti privati e con la penuria di cassa del Comune che ha messo fine alle vacanze “pagate da Pantalone”, molti albergatori si sono riconvertiti all’accoglienza dei migranti che lo Stato sta smistando in tutta Italia. Un business più redditizio, almeno sul breve periodo, potendo contare sui 34 euro sicuri a migrante al giorno che lo Stato garantisce.

La ricognizione sul posto dell’inviato de La Stampa Alberto Mattioli farà certamente venire l’orticaria a un Matteo Salvini, ma qui è questione di numeri e di sopravvivenza, di costi e benefici. E gli albergatori si sono fatti due conti, senza il contributo del Comune per la quota fissa di ospiti gratis a rimorchio dell’evento Miss Italia, ci rimettono. E’ il giovane sindaco Filippo Frittelli, autoproclamatosi “renziano dubbioso”, a spiegare il rifiuto:

“L’organizzazione aveva chiesto 7500 presenze gratuite, pernottamento e pensione completa, su una quindicina di giorni, troppe. Una volta pagava il Comune. Io adesso, raschiando il fondo del barile e chiedendo aiuto alla Regione, posso mettere insieme 100 mila euro, pochi. E poi sì, è vero, in tutta Italia vale l’equazione Miss Italia uguale Salsomaggiore. Però il concorso non ha più la popolarità di una volta. Gli esercenti hanno fatto due conti e hanno detto di no”. (La Stampa)

Solo 10 anni fa le presenze erano 50mila, oggi è tanto se arrivano a 18mila. Nella vicina Trabiano, quattro alberghi hanno vinto il bando della prefettura per accogliere i migranti:  “A Salsomaggiore gli immigrati sono una settantina su 16 mila abitanti, e non è un problema – aggiunge il sindaco -. A Tabiano, 150 su 500, e lì invece il problema c’è. Ho cercato di dare lo stop, è venuto il ministro Minniti, ha fatto la promessa che non ne arriveranno altri e finora l’ha mantenuta. Il problema è che troppi albergatori sono abituati a farsi mantenere dallo Stato, ieri con le vacanze alle terme pagate, oggi con i migranti. Ma anche gli esercenti sono divisi”.

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