ASCOLI PICENO, 6 AGO – ”Numerose” reclute della caserma ‘Clementi’ di Ascoli Piceno, sede del 235/o Reggimento ‘Piceno’, verranno presto convocate dal procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, nell’ambito dell’inchiesta aperta sui fatti emersi dopo l’omicidio di Melania Rea: lo ha detto all’Ansa lo stesso procuratore, precisando che ”non si tratta di un’inchiesta su Parolisi (il caporalmaggiore istruttore arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea – ndr), ma su cio’ che sarebbe avvenuto all’interno della caserma, sui rapporti tra superiori ed inferiori”.
”Vogliamo approfondire alcune circostanze emerse finora – aggiunge De Paolis – per stabilire se sono raffigurabili reati”. Uno su tutti, quello previsto dall’art. 146 del codice penale militare di pace: ”Minaccia a un inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri”, punito con la reclusione militare fino a cinque anni. La procura militare, in sostanza, vuole capire se da parte di uno o piu’ istruttori siano state attuate minacce nei confronti delle reclute anche per indurle, nel caso specifico, ad intrattenere relazioni o avere rapporti di natura sessuale.
Il procuratore militare De Paolis ha gia’ acquisito nell’ambito dell’inchiesta numerosa documentazione, fatto sopralluoghi, sentito alcune persone, tra cui i vertici della caserma, ma l’indagine entrera’ nel vivo nei prossimi giorni con l’ascolto di diverse soldatesse che hanno svolto il periodo di addestramento ad Ascoli Piceno e che dovranno riferire sul comportamento adottato nei loro confronti dagli istruttori. Il fascicolo processuale e’, allo stato, senza indagati.
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