Salvatore Parolisi “collaborativo”, indica improbabili piste

ANCONA, 22 LUG – Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell'esercito in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, si e' sforzato, in alcune circostanze, di essere collaborativo con gli investigatori, ''cercando di indirizzare le indagini nella giusta direzione''. Infatti, a piu' riprese, ''sollecitato a sforzarsi di ricordare qualsiasi dettaglio potenzialmente utile'', ha indicato ai carabinieri alcuni possibili 'sospetti'.

Tra questi – si legge nelle conclusioni dell'informativa riepilogativa dei carabinieri, dove, tra le righe, si percepisce dell'ironia – ''una misteriosa donna che tempo prima aveva tentato di fotografare la piccola Vittoria, mentre era alla fermata dell'autobus con Melania'', e ''un 'vu cumpra' incontrato dalla coppia sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto che, successivamente, aveva salutato Melania in Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno. Salvatore ha poi parlato delle avances poste in essere da un vicino, che ''in occasione di una festa avrebbe poggiato la mano sulla gamba di Melania, circostanza non confermata da alcuno''; di una condomina che aveva avuto una discussione con la Rea ''per aver avuto il proprio balcone parzialmente coperto dalle lenzuola da lei messe ad asciugare''; di alcune ex allieve, una delle quali lo aveva tra l'altro invitato nella sua camera ''mostrandogli la propria biancheria intima''.

Parolisi indicava anche come fatto significativo ''di aver rimproverato alcune allieve che giocavano a pallone in mimetica e di aver subito, in tale circostanza, interferenze da parte dei suoi superiori''.

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