Salvatore Parolisi, cronologia del processo. In attesa della sentenza

TERAMO – E’ passato ormai un anno e mezzo da quel 18 aprile del 2011 quando qualcuno uccise Carmela Rea, detta Melania, con 35 coltellate. Lei aveva 28 anni e una figlia di 18 mesi. Oggi, 26 ottobre, quel qualcuno potrebbe avere il nome di Salvatore Parolisi, marito della vittima, padre della piccola.

Se il nome dell’assassino di Carmela Rea sarà quello di Parolisi lo deciderà il tribunale di Teramo. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per omicidio pluriaggravato, vilipendio e deturpamento di cadavere. Chi ha ucciso Melania, infatti, non si è limitato a toglierle la vita. Ne ha anche martoriato il cadavere. Probabilmente voleva far credere che fosse stata uccisa da uno squilibrato, visto che poco tempo prima negli stessi boschi di Ripe di Civitella erano stati trovati i resti di un’altra donna morta ammazzata.  Così quel qualcuno che ancora non ha un nome dopo le 35 coltellate mortali  ha spogliato in parte la giovane donna, le ha conficcato due siringhe nel petto e sul pube. Per aggiungere orrore ad orrore.

Ai funerali, a maggio, parteciparono duemila persone. Due mesi dopo, il 19 luglio, Salvatore Parolisi venne arrestato. Tribunale e Cassazione respingono la richiesta di scarcerazione: Parolisi deve restare in carcere perché “dagli atti processuali emergono gravi indizi di colpevolezza”.

Poi la richiesta, accolta, del rito abbreviato. A febbraio è iniziato il processo. Parolisi non ha mai smesso di dirsi innocente. Non solo davanti ai giudici, ma anche davanti alle telecamere televisive. Adesso Parolisi saprà che ne sarà del suo futuro.

 

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