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Salvatore Parolisi e i suoi otto falsi sospetti

di Elisa D'Alto |22 Luglio 2011 21:42

ROMA, 22 LUG – Nel corso delle indagini sull'omicidio della moglie Melania Rea, Salvatore Parolisi, ora accusato del delitto, invitato dai carabinieri a sforzarsi di ricordare qualsiasi particolare utile all'attivita' investigativa, ha provato a mostrarsi ''collaborativo''.

Lo scrivono i carabinieri, nell'informativa riepilogativa sulle indagini inviata alla procura della Repubblica di Ascoli Piceno. Parolisi ha riferito otto circostanze, annotate dai carabinieri nell'informativa. Eccole: 1) Parolisi ha parlato di una misteriosa donna che tempo prima aveva tentato di fotografare la figlia Vittoria, mentre era alla fermata dell'autobus con la moglie Melania, che ne parlo' con una vicina (la quale, tuttavia, interpellata dai carabinieri, ha negato di aver mai appreso tale circostanza); 2) Parolisi ha raccontato di un "vu cumpra'" incontrato dalla coppia sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto che, successivamente, aveva salutato Melania in Piazza del Popolo, ad Ascoli Piceno; 3) Parolisi ha riferito delle avances poste in essere da un vicino, il quale in occasione di una festa, avrebbe poggiato la mano sulla gamba di Melania, (circostanza non confermata da alcuno, annotano i carabinieri); 4) Parolisi ha indicato una condomina che aveva avuto una discussione con Melania per aver avuto il proprio balcone parzialmente coperto dalle lenzuola da lei messe ad asciugare. 5) Parolisi ha citato una sua ex allieva con la quale aveva avuto qualche contatto telefonico poi interrotto; 6) Parolisi ha raccontato di un'altra sua ex allieva che tempo addietro gli aveva inviato un sms dal seguente tenore "Buonanotte, mio sogno proibito", e che durante un servizio come Sergente di Giornata lo aveva invitato nella sua camera mostrandogli la propria biancheria intima; 7) Parolisi ha riferito di una sua ex allieva che stravedeva per lui e che aveva sofferto molto alla fine del corso, al momento del trasferimento; 8) Parolisi ha ricordato di aver rimproverato alcune allieve che giocavano a pallone in mimetica e di aver subito, in tale circostanza, interferenze da parte dei suoi superiori. Ma nessuna delle piste indicate da Parolisi e' risultata significativa per le indagini, anche alla luce – annotano i carabinieri ''delle omissioni e delle menzogne riferite su circostanze ben piu' determinanti''.

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