Salvini col bebè migrante in braccio in mostra a Venezia. Interviene la polizia, che guarda e passa Salvini col bebè migrante in braccio in mostra a Venezia. Interviene la polizia, che guarda e passa

Salvini col bebè migrante in braccio in mostra a Venezia. Interviene la polizia, che guarda e passa

Salvini col bebè migrante in braccio in mostra a Venezia. Interviene la polizia, che guarda e passa
Salvini col bebè migrante in braccio in mostra a Venezia. Interviene la polizia, che guarda e passa

ROMA – Una sagoma che ritrae Matteo Salvini con in braccio un bebè migrante che veste un giubbotto di salvataggio. E’ l’opera-provocazione dell’artista cubano, Erik Ravelo, apparsa a Venezia nella vetrina di Venice Factory, galleria dell’artista Federica Palmarin. Talmente provocatoria da richiedere l’intervento di una pattuglia di polizia che però si è limitata a transitare in barca di fronte alla vetrina e a filmare l’installazione. 

La raffigurazione di Salvini fa parte di un’esposizione dal titolo “Revelation” che contiene altre provocazioni di artisti contemporanei, e ha attirato molti curiosi. In mostra sono finiti anche il premier Giuseppe Conte e i ministri grillini Danilo Toninelli (Infrastrutture) e Luigi Di Maio (Sviluppo economico). Ma è lo sticker di Salvini che culla il neonato appena salvato dal barcone a suscitare maggiore interesse. C’è chi apprezza la denuncia contro le politiche migratorie adottate dal ministro dell’Interno e chi, al contrario, ne ha colto un messaggio catartico: l’immagine dimostrerebbe che proprio la politica di Salvini in prospettiva può salvare la vita dei disperati in fuga.

Ravelo è stato direttore creativo di Fabrica, l’agenzia di comunicazione di Benetton, specializzato in immagini choc utilizzate nelle campagne dell’azienda tessile trevigiana. Sue sono le immagini dei leader mondiali che si baciano mentre si fanno la guerra e i bambini senza volto crocifissi al corpo degli adulti.

“Qui c’è libertà di espressione”, ha commentato su Facebook l’artista attaccando la censura del suo Paese d’origine. “Perché, sì, è venuta la polizia ma io non sono in prigione. Che io sappia a me nessuno mi sta cercando. E sapete? La foto di Ministro dell’Interno italiano è ancora lì: merito di Federica Palmarin”, ha detto elogiando il coraggio della gallerista.

Fonte: Ansa

 

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