Salvini e le chiese aperte a Pasqua. Il fronte del No: politici, preti, social, Fiorello…

ROMA – Matteo Salvini vuole aprire le chiese a Pasqua per permettere ai credenti di celebrare la festività. I social si scatenano contro il leader della Lega, ma anche personaggi famosi e politici hanno espresso il proprio “no” alla proposta.

Il lockdown è in vigore e i risultati delle misure restrittive si cominciano, timidamente, ad affacciare nello scorrere i dati. Ma la scienza non basta, dice Salvini. Una proposta che spiazza politici e non solo, impegnati da settimane a rilanciare anche sui social network il messaggio “Io resto a casa”.

I social network sono i più implacabili e il “No” all’idea di Salvini è pressochè unanime, anche da chi è chiamato in causa direttamente: “Caro Salvini, oggi le chiese sono chiuse, perché noi preti rispettiamo la legge del nostro Paese. Obbediamo ai nostri vescovi e non a te. Non usiamo il nostro popolo, ma lo amiamo. Non ci sta a cuore il consenso ma il bene comune”, scrive su Twitter Don Dino Pirri, prete con oltre 35 mila follower.

Critico anche Fiorello che, senza giri di parole, sottolinea: “Se io sono credente e sono un fedele, Dio non mi viene a dire ‘eh no, devi venire in chiesa’. Puoi pregare anche in bagno, in cucina o in salotto. Ci sono già tanti preti contagiati, ma stiamo scherzando?”.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, invita Salvini a rivolgersi ai presidenti delle Regioni amministrate dalla Lega: “Se vuoi veramente arrivare a fare riaprire le chiese e se non è solo un titolo di giornale, allora devi chiedere alle Regioni che governi, come Veneto e Lombardia, di fare un’ordinanza, se no siamo sempre alle parole e non a fatti”.

E, in ogni caso, Sala precisa: “Non sono d’accordo, perché credo che in questo memento la fede possa essere un fatto personale e privato”.

Per il deputato di Leu e portavoce di Sinistra Italia, Nicola Fratoianni, ci si trova di fronte a un tentativo “di risalire la china con idee sempre più bislacche e pericolose”, per questo Fratoianni “ogni giorno che passa”, ringrazia “sempre di più il fatto che Matteo Salvini non sia più al governo del Paese, per evitare ulteriori danni all’Italia e ai suoi abitanti.

Ora arriva perfino a fare il ministro del culto per riaprire le chiese. Sono curioso di sapere cosa diranno in merito i suoi amici di partito lombardi nel pomeriggio”.

Al di là delle prese di posizione più dure, c’è chi utilizza l’arma dell’ironia con card, meme e gift per “esorcizzare” la proposta del leader leghista: la gift più utilizzata è quella del “facepalm”, ovvero la mano sul viso a comunicare lo scampato pericolo.

“Ma voi l’immaginate l’emergenza sanitaria con uno come Salvini ministro dell’Interno”, scrive un utente che si fa chiamare Ganimede postando l’immagine di Tony Stark – alias Robert Downey Junior – mentre si terge il sudore della fronte.

Altri accostano le fotografie del Papeete con quelle di Salvini che brandisce il rosario, altri ancora immaginano la risposta di Vincenzo De Luca: “Chi si contagia andando in chiesa verrà curato solo con le preghiere”. (Fonti: Agi e Twitter)

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