Caso Saman Abbas, c’è un video del 29 aprile. Nei frame del filmato si vedono tre persone. Una di loro ha una pala in mano. Per gli investigatori si tratta dello zio della ragazza e di due cugini.
Secondo gli investigatori sarebbe la prova che inchioda la famiglia di Saman. La ragazza scomparsa da Novellara (provincia di Reggio Emilia) dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Il video è stato pubblicato su La Gazzetta di Reggio Emilia, che negli ultimi giorni ha fornito diverse informazioni preziose sulle indagini.
Saman Abbas, il video delle tre persone con la pala
Tre persone vestite con abiti scuri che camminano, distanti l’una dall’altra, una imbracciando una pala, un’altra un secchio con un sacchetto e un altro un attrezzo. E’ quanto si vede nel frame, diffuso dagli inquirenti, del filmato girato intorno alle 19.30 del 29 aprile vicino alla casa di Saman Abbas.
Secondo gli investigatori i tre uomini ripresi sarebbero lo zio della ragazza pachistana scomparsa e due cugini, che stavano andando a scavare la fossa per la giovane, scomparsa il giorno successivo da Novellara (Reggio Emilia), dopo essersi opposta a un matrimonio combinato.
Con l’accusa di aver ucciso la 18enne sono indagati i tre parenti e i due genitori, che sono rientrati in Pakistan. Uno dei cugini è stato fermato in Francia nei giorni scorsi e si attende che venga consegnato alle autorità italiane.
Saman non è in Belgio
“Proseguono le ricerche dei resti della persona offesa, che purtroppo riteniamo sia deceduta. Non darei nessun riscontro positivo a quello che ha detto il padre, abbiamo appurato che in Belgio non c’è la ragazza“. Lo ha detto la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi, parlando di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara. Il padre della giovane, dal Pakistan, aveva detto a un giornalista che Saman è viva, che si trova in Belgio, e di averla sentita.
L’sms dello zio di Saman
La Gazzetta di Reggio Emilia parla di un messaggio, un sms, che lo zio della ragazza avrebbe inviato a una persona molto vicina a lui. Parlando di Saman, avrebbe scritto: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”.