Saman Abbas, giovane 18enne pakistana, è scomparsa da Novellara a fine aprile. La giovane aveva rifiutato un matrimonio forzato. Secondo la testimonianza del fratello sarebbe stata uccisa dallo zio, probabilmente per strangolamento. Il suo corpo però non è stato ancora trovato. Per il fidanzato invece Saman è ancora viva, forse sequestrata dallo zio.
Saman Abbas, la scomparsa da Novellara a fine aprile
Saman aveva denunciato, già nel 2020, gli abusi da parte della famiglia. Era stata ospitata in una casa famiglia per minorenni a Bologna, ma una volta raggiunta la maggiore età era tornata a casa, per recuperare i documenti e riuscire così a essere finalmente libera. Ma la famiglia usava la sua carta d’identità per trattenerla. A fine aprile la ragazza era tornata alla stazione dei carabinieri per denunciare i genitori. Ma le forze dell’ordine hanno perquisito la casa dove viveva 15 giorni dopo, il 5 maggio, quando Saman era già sparita e i familiari avevano lasciato l’Italia.
Le forze dell’ordine hanno setacciato i campi di Novellara, dove si pensava fosse stata sepolta poco dopo il delitto. Cresce il dubbio che il suo corpo possa essere stato nascosto in un’altra zona. Perché lo zio, accusato dal fratello di Saman di essere l’assassino, era consapevole dell’esistenza delle telecamere e potrebbe averle usate per dar vita ad una sorta di depistaggio.
La fuga dei genitori di Saman e il ruolo dello zio
Il 1 maggio, due giorni dopo la scomparsa di Saman, i genitori si sono imbarcati alla Malpensa su un aereo diretto in Pakistan. Ma il fratello di Saman, 16 anni, rimane in Italia. L’accordo è quello di restare a Novellara qualche giorno per poi volare in Pakistan insieme allo zio di 33 anni. L’arrivo dei carabinieri il 5 maggio fa però saltare il piano e i due fuggono cercando di spostarsi in un altro Paese europeo, ma vengono intercettati a Imperia. Il fratello viene bloccato mentre lo zio, ancora non indagato, riesce ad andarsene.
Lo zio, Danish Hasnain, indicato come l’autore materiale del delitto, è sparito nel nulla. Insieme a lui c’è anche un cugino della ragazza, sempre indagato, Nomanhulaq Nomanhulaq, 35 anni. Gli investigatori sono convinti che siano ancora in Europa. L’unico che però finisce in carcere è Ikram Ijaz, il cugino di Saman. Il 28enne Ijaz, fermato il 28 maggio a Nimes, in Francia, era su un pullman diretto in Spagna, ma anche dei genitori di Saman.
Ijaz finora si è dichiarato estraneo alla scomparsa della cugina e lo ha ribadito anche nell’interrogatorio da lui richiesto, la scorsa settimana, dando però spiegazioni che non hanno convinto gli investigatori. A suo carico c’è il video del 29 aprile che lo ritrae con l’altro cugino della ragazza e con lo zio, mentre esce dal casolare di Novellara con attrezzi da lavoro, tra cui una pala. L’ipotesi degli inquirenti è che stessero andando a scavare la tomba della giovane, materialmente assassinata dallo zio il giorno dopo, sempre secondo l’accusa.
Sospese ricerche corpo Saman Abbas dopo 67 giorni
Oggi, 12 luglio, dopo 67 giorni vengono sospese le ricerche nell’area dell’azienda agricola di Novellara (Reggio Emilia) dove viveva la famiglia di Saman Abbas e dove si pensa sia sepolto il corpo della 18enne. In più di due mesi sono stati impiegati 500 carabinieri, varie unità cinofile, vigili del fuoco con natanti, polizia provinciale. Sono stati inoltre utilizzati geo scanner in hd, elettromagnetometri, droni, analisi delle informazioni satellitari e delle telecamere. Proseguono comunque le indagini dell’Arma, sia per ritrovare il cadavere che per catturare i familiari latitanti.