Saman Abbas voleva andare via di casa, il padre non le ha dato i documenti e lei è fuggita

Saman Abbas voleva andare via di casa. Non voleva sposare l’uomo che le era stato imposto. Non voleva più stare alle regole della sua famiglia. Per questo aveva chiesto al padre i documenti. Documenti che le sono stati negati.

Così lei è fuggita. La famiglia ha incaricato lo zio di ritrovarla. E lo zio avrebbe detto ai suoi genitori che tutto era stato risolto. Così, secondo la ricostruzione degli investigatori, è andata la storia della ragazza pakistana scomparsa a Novellara (Reggio Emilia).

Lo zio di Saman è al momento il maggior indiziato (insieme a due cugini) per il probabile omicidio della ragazza. Improbabile, infatti, che sia ancora viva. Anche la pista belga si è subito sgonfiata (se mai fosse risultata credibile).

Saman Abbas voleva andare via di casa ma il padre le negò i documenti

La sera del 30 aprile Saman Abbas aveva tentato di fuggire e ha avuto una violenta lite con i genitori. È quanto emerge, scrive l’Ansa, dall’ordinanza di custodia in carcere del Gip di Reggio Emilia per cinque indagati, padre, madre, zio e due cugini della ragazza.

Saman e i genitori, è stato ricostruito dagli investigatori, hanno urlato, lei li ha insultati: “Dammi i documenti”, ha detto la ragazza al padre. Lui le ha chiesto se voleva sposare qualcuno e lei ha detto che voleva solo andare via e non sposare qualcuno. Poi ha preso le sue cose ed è fuggita. Il padre allora ha chiamato lo zio perché la riportasse a casa. Lo zio poi è tornato, dicendo che tutto era sistemato.

Il testimone che accusa lo zio di Saman

“Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. E’ in una testimonianza di un minorenne la possibile modalità dell’uccisione di Saman Abbas, ad opera dello zio, attualmente ricercato dai carabinieri e dalla Procura di Reggio Emilia.

L’uomo avrebbe “pianto molto” e minacciato il minore “di non dire nulla ai carabinieri, con conseguenza la mia uccisione”. Non avrebbe detto invece nulla su dove è stato nascosto il corpo. La notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, sempre secondo la testimonianza, lo zio avrebbe detto ai genitori: “Ora andate in casa. Ora ci penso io”.

Saman Abbas, cinque indagati per omicidio premeditato

La Procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione ai cinque indagati per l’omicidio di Saman Abbas, la ragazza 18enne di origine pakistana scomparsa dopo essersi rifiutata di sposare in matrimonio combinato un connazionale in patria. Lo ha confermato la procuratrice Isabella Chiesi.

Indagati sono i genitori, due cugini e uno zio. Quanto al fatto che quest’ultimo sia ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Chiesi si è limitata a dire: “Difficile sapere adesso chi è l’esecutore materiale, non sappiamo neppure la modalità”.

Il fidanzato di Saman Abbas “non ha parlato compiutamente della vicenda che non ha vissuto, ma del pregresso”. Lo ha spiegato il procuratore di Reggio Emilia, Isabella Chiesi. Il giovane, connazionale e residente in un’altra provincia, “ha raccontato quello che poteva raccontare, fino a quando ha potuto avere scambi di opinione o messaggi con lei”, ha aggiunto Chiesi parlando coi giornalisti in Procura a Reggio Emilia.

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