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Samarate, anziana punta da ragno violino: dopo mesi di cure, incisione le salva la vita

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Samarate, anziana punta da ragno violino: dopo mesi di cure, incisione le salva la vita

VARESE – A Samarate, in provincia di Varese, una signora ha trascorso mesi entrando e uscendo dagli ospedali per cercare di guarire il suo braccio, dopo essere stata punta da un ragno violino. A raccontare la disavventura dell’anziana è stata la figlia. “Ora mia mamma sta bene e ha ripreso la sua vita normale, ma il nostro appello a tutti è di fare molta attenzione: sembra un ragnetto qualsiasi, ma in realtà è molto pericoloso“.

A riportare la notizia è stato il sito La Prealpina, che ha pubblicato la storia. “Noi abitiamo in una cascina ristrutturata in centro” ha spiegato la figlia, “e abbiamo una parte lasciata a rustico. È accaduto tutto lì. Mia madre stava riordinando dei cartoni e dei giornali. Ha piegato un pezzo di carta e ha sentito un bruciore al dito. Lei ha pensato fosse uno di quei taglietti fastidiosi che si fanno con la carta e al momento non ci ha dato peso. Però ha visto un piccolissimo ragnetto uscire proprio da quel pezzo di giornale. In realtà da quel momento è iniziato l’inferno”.

Dopo essere stata punta, l’anziana ha iniziato a sentire un fortissimo prurito in tutto il braccio. In seguito l’hanno colpita attacchi di sudore, sbalzi di temperatura e l’arto punto si è intorpidito. Il mattino seguente si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate, dove i medici le hanno prescritto una terapia di antibiotici. La situazione però non migliorava e l’anziana è tornata in ospedale, questa volta a Busto Arsizio. Ma anche in questo caso non si è riuscita a curare la puntura.

La situazione è diventata più preoccupante quando le dita del braccio punto sono diventate nere. “Si è temuta la necrosi” ha detto la figlia dell’anziana, “e a quel punto, mia sorella, che è infermiera, ha deciso di intervenire personalmente, incidendo là dove il ragno aveva colpito. Ed è stato l’inizio dell’uscita dal tunnel”. L’incisione ha consentito la fuoriuscita del liquido infettivo e, attraverso una cura di antibiotici e altri medicinali per evitare infezioni, la signora è guarita. (fonte LA PREALPINA)

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